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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Brescello (RE)

Dopo il fallimento dei moti del 1830-1831, che avevano coinvolto anche il Ducato di Modena e Reggio, il duca Francesco IV d'Asburgo-Este decise di edificare nel borgo di Brescello una testa di ponte sulla riva destra del Po, con cui agevolare il passaggio delle truppe austriache dirette verso i suoi domini.
In relazione alla tipologia di opere, ci si basò sui progetti di torri casamattate che erano state elaborati dal fratello (l'Arciduca Massimiliano Giuseppe) per la città di Linz e che Francesco IV aveva personalmente visitato nell'agosto 18341.
I lavori per la realizzazione delle fortificazioni – ubicate in numero di quattro intorno al paese – iniziarono nel marzo 1835 e terminarono a settembre dell'anno successivo, sotto la direzione del capitano Carlo Birago (appartenente allo Stato Maggiore Austriaco). Il progetto venne successivamente integrato da due batterie in terra erette nei pressi dell'argine del fiume, ai due estremi opposti dell'abitato.
Le torri di Brescello cessarono di esistere in conseguenza dell'armistizio di Villafranca (08-11 luglio 1859). Il timore che, in caso di un ritorno Austriaco, la testa di ponte potesse essere sfruttata per un'offensiva nel modenese ne consigliò la completa demolizione2.

Sinteticamente, le fortificazioni della testa di ponte di Brescello sono (in senso antiorario):
Batteria Superiore (Anno di costruzione: 1841; Armamento (1859): due cannoni; Stato di conservazione: scomparsa);
Torre San Francesco (n. 1) (Anno di costruzione: 1835-1836; Tipologia: torre casamattata per artiglieria a pianta circolare ('torre massimiliana'). Perimetro protetto da fossato; Armamento (1859): cinque cannoni in ghisa + due obici in ghisa; Località: via Quadra Tagliata; Stato di conservazione: scomparsa);
Torre San Ferdinando (n. 2) (Anno di costruzione: 1835-1836; Tipologia: torre casamattata per artiglieria a pianta circolare ('torre massimiliana'). Perimetro protetto da fossato; Armamento (1859): cinque cannoni in ghisa + due obici in ghisa; Località: SP41 via Molino Caselle/strada della Cisa; Coord.: 44.898922,10.509680; Stato di conservazione: scomparsa);
Torre San Massimiliano (n. 3) (Anno di costruzione: 1835-1836; Tipologia: torre casamattata per artiglieria a pianta circolare ('torre massimiliana'). Perimetro protetto da fossato; Armamento (1859): cinque cannoni in ghisa + due obici in ghisa; Località: adiacenze via della Repubblica; Stato di conservazione: scomparsa);
Torre San Carlo (n. 4) (Anno di costruzione: 1835-1836; Tipologia: torre casamattata per artiglieria a pianta circolare ('torre massimiliana'). Perimetro protetto da fossato; Armamento (1859): cinque cannoni in ghisa + due obici in ghisa; Località: adiacenze strada bassa per Boretto; Stato di conservazione: scomparsa);
Batteria Inferiore (Anno di costruzione: 1841; Armamento (1859): due cannoni; Località: strada della Cisa; Stato di conservazione: scomparsa).

_________________________
1 Cfr: CERESA Giorgia, Blockhaus: Fortezze austriache del Lago Maggiore. Laveno - Cerro, Azzate, Macchione Editore, 2000, pag. 78.
2 Cfr: MORI Anselmo (riveduta e aggiornata da Fernando Menozzi), Brescello nei suoi ventisei secoli di storia, Brescello, TipoLitografia Valpadana, 2001, pagg. 259-260.

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