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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Rivoli Veronese (VR)

La valle lungo il corso dell'Adige – di importanza strategica per il collegamento fra i domini asburgici esistenti sui due versanti delle Alpi – poteva essere facilmente sbarrata da forze nemiche che si fossero insediate nei pressi della cosiddetta chiusa di Ceraino (o chiusa Veneta).
Tale linea di comunicazione era già stata minacciata durante la Prima Guerra d'Indipendenza, quando l'esercito Piemontese, a seguito della vittoria di Pastrengo, aveva respinto le truppe austriache oltre il fiume, spingendosi poi fino a Verona.
Nonostante l'Impero Austriaco alla fine uscisse vittorioso dal confronto bellico, gli eventi avevano dimostrato i limiti dell'impianto difensivo esistente e diedero impulso ad un suo rinnovamento. All'interno dei nuovi studi trovò posto la realizzazione di una piazza militare a protezione della chiusa d'Adige. Già nel 1849 cominciarono i lavori di costruzione dei nuovi forti: una tagliata nel punto più stretto della gola e tre forti sulle alture dominanti la strada e la linea ferroviaria.
Con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia la piazza di Rivoli-Ceraino mantenne, se non accrebbe, la sua importanza in quanto 'muro' a protezione dello sbocco in pianura contro aggressioni provenienti da nord.
Il settore però non subì interventi significativi per oltre un decennio. L'attenzione politica e militare era primariamente rivolta alla frontiera occidentale, all'ostilità con la Francia in conseguenza della questione romana. Fino al 1879 le opere finanziate sulla base degli studi svolti dalla Commissione permanente per la Difesa generale dello Stato, si erano concentrate sull'arsenale di La Spezia, sul porto di Genova, sui valichi alpini occidentali e sul campo trincerato di Roma1.
Solo a partire dal 1880 vennero stanziati fondi per la frontiera nord-orientale, forse anche in conseguenza dei timori di un attacco austriaco che si erano diffusi l'anno precedente. Lo sbarramento della val d'Adige rientrò in questa prima 'tranche' quinquennale2. Oltre al rimodernamento dell'esistente (i forti Rivoli e Ceraino vennero 'girati' attraverso una parziale ricostruzione), si realizzarono due nuove opere: una immediatamente sotto forte Rivoli (batteria bassa di Rivoli) e l'altra a fondovalle, in posizione avanzata (tagliata e batteria bassa d'Incanal). Per ovviare al limite della posizione dominata in cui si trovava l'intero sistema difensivo, negli anni immediatamente seguenti, si iniziò la costruzione di forte San Marco sul monte Magnone.
I lavori non erano ancora terminati e già l'evoluzione dell'artiglieria (in particolar modo la comparsa dei proiettili dirompenti) l'aveva resa vetusta, insieme a tutte le altre costruzioni in muratura.
I nuovi progetti, basati sugli studi di Enrico Rocchi, portarono ad un nuovo tipo di fortificazione permanente, basato su un corpo centrale in calcestruzzo, con artiglieria principale alloggiata in cupole corazzate girevoli ad ordinamento rettilineo. Ai primi del Novecento cominciarono così i lavori di due nuovi forti montani (Cimo Grande e Bocchetta di Naole), ubicati più vicino alla frontiera e battenti sia la valle che il crinale di monte Baldo.
Le opere in oggetto costituivano il settore destra e fondo Adige della Fortezza di Verona, suddiviso a sua volta in gruppo Bocchetta e gruppo Chiusa-Rivoli. Il 24 maggio 1915 le postazioni di artiglieria, permanenti e non, erano così articolate: forte Bocchetta di Naole, Coal Santo, forte Cimo Grande, Cavallo di Novezza, Monte Cerbiolo, Km. 29 (già opera napoleonica), forte San Marco, tagliata di Incanal, forte Chiusa e batteria bassa di Rivoli3.
Le truppe italiane passarono immediatamente all'offensiva spingendosi oltre monte Altissimo fin quasi a Nago, occupando Brentonico e – a fondovalle – Avio ed Ala. Le opere permanenti del settore si trovarono così lontane dal fronte e rimasero inattive per tutta la durata del conflitto.
Con lo spostamento del confine al Brennero, tutte le fortificazioni persero la loro importanza e vennero così radiate: alcune rimasero in uso all'Esercito come polveriere, altre vennero vendute a privati.
Con l'eccezione delle due tagliate (parzialmente demolite per consentire l'allargamento del manto stradale) e di forte Monte (gravemente danneggiato nell'aprile 1945), gli altri capisaldi del settore sono ancora in discrete/buone condizioni. Per alcuni anni (dal 2002 al 2017) il forte e la batteria bassa di Rivoli sono stati utilizzati come sede museale (museo della Grande Guerra 'Walter Rama').

Sinteticamente, le fortificazioni permanenti sono (da nord a sud):
Forte Bocchetta di Naole (Anno di costruzione: 1905-1914; Tipologia: batteria corazzata con armamento principale in pozzo; Armamento (1915): quattro cannoni da 149A (in cupole singole) + quattro cannoni da 87B; Comune: Caprino Veronese; Località: Bocchette di Naole (monte Baldo); Altitudine: 1675m; Coord.: 45.663865,10.815758; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: privata; Uso attuale: sede di ripetitori televisivi; Note: opera articolata anche su una casermetta esterna, tuttora esistente, e su due postazioni scoperte di artiglieria, uno a nord ed uno a sud. Radiato con R.D. 03 Aprile 1925, n.744);
Forte Cimo Grande (Anno di costruzione: 1905-1914; batteria corazzata con armamento principale in pozzo. Perimetro protetto sul lato settentrionale da fossato; Armamento (1915): quattro cannoni da 149A (in cupole singole) + quattro mortai da 149A + quattro cannoni da 87B; Comune: Caprino Veronese; Località: Spiazzi (monte Cimo Grande); Altitudine: 909m; Coord.: 45.634208,10.857676; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: sede di ripetitori televisivi e telefonici; Note: opera articolata anche su una caserma esterna, tuttora esistente, e su una polveriera in caverna collegata alla batteria da montacarichi. Radiato con R.D. 03 Aprile 1925, n.744);
Forte San Marco (Anno di costruzione: 1888-1913; Tipologia: opera in muratura, con copertura in terra, a tracciato poligonale irregolare. Perimetro protetto su tre lati da fossato. Tamburo di gola. Armamento principale in casamatta e in barbetta; Armamento (1915): quattro cannoni da 120G; Comune: Caprino Veronese; Località: Lubiara (monte Magnone); Altitudine: 451m; Coord.: 45.594979,10.831611; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: privata; Note: radiato con R.D. 21 Gennaio 1915 n.104);
Tagliata di Incanal (Anno di costruzione: a partire dal 1884; Tipologia: opera costituita da due corpi (tagliata e batteria alta), fra loro comunicanti sia tramite strada sia tramite galleria. La prima è un'opera in muratura a tracciato poligonale irregolare, con perimetro protetto su tre lati da fossato ed armamento principale in casamatta e in barbetta. La seconda, ubicata in posizione lievemente arretrata ad una quota di circa 20-25 m. sul fondovalle, è un'opera in muratura e terra con armamento principale in barbetta. Un terrapieno collega la tagliata al fiume Adige; Armamento (1915): quattro cannoni da 87B; Comune: Caprino Veronese; Località: Canale, SP11 via Zuane Canale; Altitudine: 100m; Coord.: 45.584779,10.825120 e 45.584206,10.822715; Stato di conservazione tagliata: parzialmente esistente; Stato di conservazione batteria: ruderi; Stato di conservazione terrapieno: scomparso);
Forte Ceraino (Fort Hlavaty) (Anno di costruzione: 1850-1851, 1884-1885; Tipologia (1855): opera in muratura con copertura in terra. Impianto su due corpi: uno – sul fronte di gola – a tracciato rettangolare, munito di caponiera, ed uno – sul fronte d'attacco – a tracciato composito. Perimetro protetto da fossato. Armamento principale in casamatta e in barbetta; Tipologia (1885): opera in muratura con copertura in terra. Tracciato irregolare. Perimetro protetto da fossato. Armamento principale in casamatta; Armamento: Armamento (1862): due cannoni da 12 libbre a retrocarica (12-pfündige Htld. Kanone) + tre cannoni da 12 libbre rigati a retrocarica (12-pfündige gezogene Htld. Kanone, älterer Konstruktion) + due cannoni da 18 libbre (18-pfündige Verteidigungskanone, älterer Konstruktion) + due obici da 30 libbre (30-pfündige kurze Haubitze); Armamento (1878): quattro cannoni da 16 GR (in barbetta) + quattro cannoni da 12 GR (in casamatta); Armamento (1894): sei cannoni da 15 GRC Ret. (in casamatta) + sei cannoni da 12 GRC Ret. (in casamatta) + due obici da 15 GR Ret. (in casamatta) + due mortai da 15 AR Ret. (all'esterno); Comune: Dolcè; Località: Ceraino (monte Pastello); Altitudine: 236m; Coord.: 45.575885,10.831460; Stato di conservazione: esistente; Note: dopo la radiazione, venne utilizzato come polveriera);
Batteria Bassa di Rivoli (Anno di costruzione: 1884-1885; Tipologia: opera in muratura e terra. Fronte di gola protetto da fossato. Armamento principale in barbetta; Armamento (1915): quattro cannoni da 149G + quattro cannoni da 120G + quattro mortai da 149A; Comune: Rivoli Veronese; Località: via Traversa Castello (monte Castello); Coord.: 45.575213,10.818518; Stato di conservazione: esistente);
Forte Rivoli (Fort Wohlgemuth) (Anno di costruzione: 1850-1851, post 1880-1885; Tipologia (1851): opera in muratura con copertura in terra. Tracciato a segmento di torre cilindrica. Cavedio centrale. Armamento principale in casamatta; Tipologia (1885): opera in muratura con copertura in terra. Tracciato composito, su due corpi (uno a segmento di torre cilindrica ed uno rettangolare). Armamento principale in casamatta; Armamento (1862): sette cannoni da 12 libbre rigati a retrocarica (12-pfündige gezogene Htld. Kanone) + tre cannoni da 18 libbre (18-pfündige Verteidigungskanone, älterer Konstruktion) + due obici da 30 libbre (30-pfündige kurze Haubitze) + due mortai da 30 libbre (30-pfündige Bombenmörser, älterer Konstruktion); Armamento (1878): tre cannoni da 16 GR (in barbetta) + quattro cannoni da 12 GR (in casamatta) + quattro cannoni da 9 BR; Armamento (1894): quattro cannoni da 15 GRC Ret. (in casamatta) + sei cannoni da 12 GRC Ret. (tre in casamatta e tre in barbetta) + quattro obici da 15 GR Ret. (in barbetta); Comune: Rivoli Veronese; Località: via Traversa Castello (monte Castello); Altitudine: 227m; Coord.: 45.574484,10.818387; Stato di conservazione: esistente; Note: opera, in periodo italiano, articolata anche su una caserma esterna, tuttora esistente);
Forte Monte (Fort Mollinary) (Anno di costruzione: 1849-1852; Tipologia: opera in muratura a tracciato poligonale irregolare. Fronte di gola protetto da fossato e da un recinto murario con feritoie per fucileria. Armamento principale in casamatta e in barbetta; Armamento (1862): cinque cannoni da 12 libbre rigati a retrocarica (12-pfündige gezogene Htld. Kanone) + due cannoni da 6 libbre rigati a retrocarica (6-pfündige gezogene Htld. Kanone) + due cannoni da 18 libbre (18-pfündige Verteidigungskanone) + due obici da 30 libbre (30-pfündige kurze Haubitze) + un obice da 7 libbre (7-pfündige lange schwere Haubitze) + un obice da 7 libbre (7-pfündige lange schwere Haubitze, älterer Konstruktion) + un mortaio da 30 libbre (30-pfündige Mörser); Comune: Sant'Ambrogio di Valpolicella; Località: Monte, adiacenze via Vesan (monte Pastello); Altitudine: 410m; Coord.: 45.567125,10.830185; Stato di conservazione: parzialmente esistente; Note: dopo la radiazione, venne utilizzato come polveriera. Gravemente danneggiato per cause accidentali alla fine della Seconda Guerra Mondiale);
Forte della Chiusa (Straßensperre Etschtalklause) (Anno di costruzione: 1849-1951; Tipologia: opera in muratura a tracciato rettangolare, con funzione di tagliata. Caponiera a due piani sul fianco occidentale, prospiciente l'Adige. Perimetro protetto su tre lati da fossato. Recinto murario con feritoie per fucileria appoggiato sul costone roccioso, ad una quota di circa 25 m. maggiore rispetto all'opera principale; Armamento (1862): due cannoni da 12 libbre (12-pfündige Verteidigungskanone) + due obici da 7 libbre (7-pfündige lange schwere Haubitze M.1842) + quattro cannoni da 7 libbre (7-pfündige Granatkanone); Armamento (1915): quattro cannoni da 87B; Comune: Dolcè; Località: Chiusa di Ceraino, SS12 via della Chiusa; Coord.: 45.563822,10.826245; Stato di conservazione: ruderi; Proprietà: privata; Note: parzialmente demolito per esigenze viabilistiche).

Riguardo le opere accessorie, si segnala (da nord a sud):
Caserma Massena (Anno di costruzione: 1884 ca.; Comune: Rivoli Veronese; Località: via Traversa Castello; Coord.: 45.573869, 10.817359; Stato di conservazione: esistente);
Polveriera (Comune: Rivoli Veronese; Località: via Polveriera; Coord.: 45.566158, 10.810598; Stato di conservazione: esistente).

_________________________
1 Cfr: MINNITI Fortunato, Il secondo piano generale delle fortificazioni. Studio e progetti (1880-1885), in: 'Memorie Storiche Militari 1980', Roma, USSME, 1981, pagg. 91-92.
2 R.D. 15 Febbraio 1880, n.5296 (Che dichiara opera di pubblica utilità la costruzione e la sistemazione delle fortificazioni presso Rivoli Veronese a sbarramento della valle dell'Adige) e Legge 13 Giugno 1880, n.5473 (Che autorizza la spesa di lire 25.000.000 per opere di fortificazione e lavori di difesa dello Stato). Nello stesso anno il Comitato di Stato Maggiore generale si era costituito in Commissione per lo studio della difesa dello Stato. Già nella prima sessione venne presa in esame la frontiera nord-orientale. I lavori, iniziati in ottobre, terminarono nel maggio 1883 e portarono al cosiddetto 'Secondo Piano Generale delle fortificazioni'.
3 Cfr: ASCOLI Massimo - RUSSO Flavio, La difesa dell’arco alpino. 1861-1940, Roma, USSME, 1999, pag. 191.

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