A Chiavari sono tuttora visibili numerose testimonianze del sistema difensivo costiero realizzato dai Tedeschi dopo l'8 settembre. Tratti dell'esteso muro antisbarco che proteggeva la spiaggia sono ancora presenti alla foce del fiume Entella ed in prossimità della ex Colonia marina Fara. Numerosi sono i bunker sopravvissuti, prevalentemente concentrati all'estremità occidentale del territorio comunale. Procedendo sul lungomare, la prima opera che si incontra è un bunker con annessa postazione 'tobruk' situato presso i bagni di Via Preli. Di seguito, dopo aver oltrepassato una villa, si percorre un sentiero che attraversa un'area abbandonata, un tempo sede della colonia Piaggio. Lì ci si imbatte in un bunker-ricovero con 'tobruk', sulla cui parete si notano i resti dei bagni collettivi che riportano all'uso a cui il terreno venne destinato nel dopoguerra. Poco distante, la caratteristica apertura circolare di un altro 'tobruk'. Sulla spiaggetta successiva, alla base della collina delle Grazie, si è conservato un tratto di muro antisbarco. Proseguendo invece lungo il sentiero, si arriva ad una ex galleria ferroviaria, abbandonata già nell'anteguerra in seguito a un crollo ed utilizzata come ricovero per un cannone controcarro nel periodo bellico. Sugli scogli adiacenti la galleria, sono visibili altri due 'tobruk' posti allo scoperto, uno delle quali rovesciatisi a mare. Più in quota – alla base del Santuario della Madonna delle Grazie – un malloppo in cemento armato fortemente interrato, all'epoca armato con una coppia di cannoni antinave. Poco sotto – lungo un sentiero sterrato – un bunker-osservatorio e, davanti ad esso, il basamento di una strumentazione. Una postazione di tipo 'tobruk' è segnalata all'interno del castello. |