Per tutta l'età moderna ed alto-contemporanea, il sistema difensivo cittadino sostanzialmente conservò la forma che aveva assunto in epoca medioevale1. A partire dallla metà del XVI Secolo, con la rinuncia francese ad ogni pretesa in Italia (pace di Cambrai, 5 agosto 1529 e trattato di Cateau-Cambrésis, 3 aprile 1559), la città non venne più coinvolta in fatti d'arme. Gli unici scontri avvennero nel marzo 1848 fra insorti e la guarnigione austriaca, che fu costretta alla resa. Con la nascita del Regno d'Italia, problemi di natura economica posero in secondo piano la questione della difesa delle frontiere lungo il confine elvetico. Se si esclude la creazione di un appostamento per una batteria di artiglieria campale ai primi del Novecento, solo l'intervento italiano a fianco dell'Intesa (maggio 1915) rese non più procrastinabile il problema che il saliente di Mendrisio rappresentava per la sicurezza della Frontiera Nord. Dopo un primo momento in cui ci si concentrò sulle 'ali' (alto Varesotto, monte Bisbino e alto Intelvese) per effettuare un fuoco di sbarramento sulle possibili direttrici di attacco2, a partire dal 1917 venne realizzato un sistema di trinceramenti volti a proteggere il confine e il nucleo urbano di Como, distante appena cinque chilometri da esso. Le difese dal Roccolo scendevano a fondovalle quindi risalivano a monte Olimpino, al Sasso Cavallasca e alle sorgenti del Seveso3. Alle loro spalle avrebbero agito alcune batterie di artiglieria. Per proteggere la città dalla nascente arma aereonautica, in mancanza di armi contraeree, si fece unicamente affidamento sulla difesa passiva rappresentata da ricoveri, ricavati in vani già esistenti: cantine o piani terreni/porticati eventualmente protetti da sacchi di sabbia. In caso di avvistamento aereo, l'allarme sarebbe stato dato da vecchie armi posizionate a castel Baradello4. Secondo una relazione del giugno 1918 della 'Commissione di Vigilanza contro i bombardamenti aerei', a quella data erano stati approntati diciotto ricoveri pubblici in città e quindici nei borghi5. Nel primo dopoguerra l'intero sistema difensivo venne fatto decadere: la natura e l'attività umana si riappropriarono quindi del paesaggio. Le nuove opere previste nell'ambito dell'erigendo Vallo Alpino a partire dagli anni Trenta non toccarono il territorio comasco. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il territorio rientrava nell'XI Settore di copertura GAF (Sottosettore 11/b Verbano-Lario). L'andamento delle operazioni belliche successive all'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania, fece escludere qualunque proccupazione di tipo 'terrestre' proveniente dalla frontiera elvetica. Inoltre, la mancanza di stabilimenti importanti dal punto di vista bellico, fece sì che non venisse prevista l'opportunità di dislocarvi difese contraeree6. La mancanza di risorse, unita alla lontananza dal fronte fece sì che la pianificazione della protezione antiaerea per la popolazione civile si limitasse all'approntamento di rifugi anticrollo presso cantine o altri spazi già esistenti. Secondo una comunicazione dell'Ufficio Tecnico del Comune di Como, al 28 Giugno 1940 esistevano dodici ricoveri antiaerei pubblici7. Col trascorrere dei mesi la situazione migliorò pur restando confinata alle opere antischegge/anticrollo. All'8 aprile 1942 vennero censiti ventiquattro rifugi pubblici (per una superficie totale di 3.050mq, di cui dieci ricavati in cantina e quattordici al piano terra), tredici rifugi scolastici (per una superficie totale di 900mq, di cui tre ricavati in cantina e dieci al piano terra), quaranta rifugi collettivi (per una superficie totale di 800mq, di cui dieci ricavati in cantina e trenta al piano terra) e 1.980 rifugi casalinghi (per una superficie totale di 30.000mq, di cui 300 ricavati in cantina e 1.680 al piano terra). Un anno dopo, al 15 marzo 1943, la situazione era la seguente: ventisei rifugi pubblici (di cui quattordici anticrollo e dodici antischegge), otto scolastici (di cui cinque anticrollo e tre antischegge), ventisette collettivi (di cui due anticrollo e venticinque antischegge), cinquantacinque industriali (di cui trentacinque anticrollo e venti antischegge) e 1.980 casalinghi (di cui 78 anticrollo e 1.902 antischegge)8. Solo nel 1943, con l'aggravarsi delle incursioni aeree Alleate sul territorio nazionale, vennero intrapresi lavori per la realizzazione di opere in caverna. La città subì un unico bombardamento la notte del 23/24 aprile 1945, non di grande intensità. Più numerosi i mitragliamenti. Le perdite complessive furono comunque limitate a tre deceduti. br>Attualmente le opere di fortificazione presenti al Sasso Cavallasca si trovano all'interno del parco regionale Spima Verde e sono quindi liberamente esplorabili. L'ente ha anche provveduto ad effettuare interventi di riqualifica e a posizionare cartelloni esplicativi. Anche una sezione di una batteria presso il colle di Cardina è fruibile al pubblico grazie al lavoro di numerosi volontari dell'A.N.A.. Nell'ambito della protezione antiaerea, da segnalare il Mu.R.A.C.: un ricovero antiaereo/antigas realizzato verso la fine degli anni Trenta presso la sede del Comitato regionale della Croce Rossa, anch'esso aperto al pubblico.
Sinteticamente, le fortificazioni principali sono: ● Cinta magistrale (Anno di costruzione: XII-XIV, XVI Secolo; Tipologia: mura di cinta a linea turrita, protetta da fossato; Configurazione (1704, in senso orario): torre, porta del Portello/rivellino 'a dente', castello (cosiddetto della torre Rotonda), torre, torre San Vitale, porta di Milano/rivellino 'a mezzaluna'/torre (cosiddetta porta Torre), torre di Porta Nuova (o torre Gattoni), torre, torre, porta del Vico (o porta Sala)/rivellino 'a mezzaluna'); Località: v.le Varese-via C. Cattaneo-via C. Battisti-via N. Sauro; Stato di conservazione: discreto (settori occidentale e meridionale), tracce (settore orientale); Note: Dismessa e venduta a privati nel 1782 ca.. Nel 1783 lo spazio occupato dal fossato venne colmato e successivamente (1817) trasformato in viale alberato); ● Castello del Baradello (Anno di costruzione: VI, XII e XIV Secolo; Località: colle Baradello, via degli Alpini; Coord.: 45.794139, 9.086028; Proprietà: Comune di Como; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso difensivo di origine romano/bizantina demolito nel 1127 a conclusione della guerra decennale (1118-1127). Ricostruito dall'imperatore Federico I Barbarossa fu nuovamente distrutto, ad eccezione della torre, nel 1527 dagli Spagnoli, durante la guerra della Lega di Cognac (1526-1530). Divenne quindi proprietà dei monaci Gerolomini e poi di vari privati. Nel 1927 venne donato al Comune. Riguardo le altre strutture all'epoca presenti, rimangono solo le fondazioni); ● Polveriera della Valbasca (Anno di costruzione: dopo il 1918; Comune: Como; Località: Albate, via A. Arcioni; Coord.: 45.781806, 9.105778; Stato di conservazione: tracce; Note: gravemente danneggiata il 10 gennaio 1945, in conseguenza di un'incursione aerea alleata, venne ricostruita negli anni 1953-1954 e dismessa negli anni Settanta. L'alloggio della guarnigione recentemente è stato ristrutturato ed adibito a punto di ristoro ('La Polveriera'). Il resto dell'area giace in completo abbandono); ● Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: postazione di artiglieria campale; Armamento (previsto): cannoni da 149; Obiettivi: piana di Mendrisio; Comune: San Fermo della Battaglia; Località: via per Bronno (c/o villa Preglio); Altitudine: 420-451m; Modalità di accesso: non visitabile; Note: complesso strutturato su una piazzola in caverna, due blindate e due scoperte); ● Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in piazzole a cielo aperto; Armamento (previsto): quattro cannoni da 75; Comune: Como; Località: Sasso di Cavallasca); ● Osservatorio (n.XLI.D) (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: osservatorio; Comune: Como; Località: Sasso di Cavallasca; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso in caverna ad ingresso unico. Punto di osservazione scoperto a pozzo); ● Appostamento di fanteria (cosiddetto 'Fortino del Monte Sasso') (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: trinceramento; Comune: Como; Località: Sasso di Cavallasca, pian Mericc/Meriggio; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso di camminamenti e trincee, con tracciato all'incirca a caposaldo, munito di postazioni per mitragliatrice a cielo aperto. All'interno dell'area, ampio ricovero in caverna a doppio ingresso. Nelle adiacenze, lungo il sentiero '7' del parco Spina Verde, verso est: trincee, ricovero in caverna a doppio ingresso e abbeveratoio di origine militare. Verso ovest: trincee e opera in caverna a doppio ingresso per due postazioni, una per mitragliatrice ed una, probabilmente, per cannone di piccolo calibro. All'inizio del sentiero, ricovero/magazzino in caverna. Strutture del ridotto recuperate grazie a lavori effettuati dai volontari dell'A.N.A. nel 2007-2008); ● Appostamento di fanteria (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: trinceramento; Comune: San Fermo della Battaglia; Località: sorgenti del Seveso; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso di camminamenti e trincee su due livelli, muniti di di postazioni per mitragliatrice a cielo aperto e di piccoli ricoveri. Sul livello superiore, ampio ricovero a quattro ingressi. Strutture parzialmente recuperate grazie a lavori effettuati dall'ente Parco Spina Verde nel 2005); ● Appostamento di fanteria (Numero manufatti: sei; Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: postazione in roccia; Comune: Como; Località: monte Olimpino, Porta Sasso; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso di opere in caverna composto da un camminamento, un osservatorio (o postazione per cannone di piccolo calibro) e quattro postazioni per mitragliatrici. Con l'eccezione del camminamento, tutte presentano un unico ingresso. Strutture recuperate grazie a lavori effettuati dall'ente Parco Spina Verde); ● Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in piazzole a cielo aperto; Armamento (previsto): quattro cannoni da 149; Comune: Como; Località: Cardina; Modalità di accesso: visitabile; Note: strutture parzialmente recuperate in seguito a lavori effettuati da volontari dell'A.N.A. negli anni 2011-2013); ● Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: 1917 ca.; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in piazzole a cielo aperto; Armamento (previsto): quattro cannoni da 149; Comune: Como; Località: Cardina).
Fra le opere di protezione antiaerea, si segnala: ● Ricovero collettivo 'Palazzo del Governo' (Anno di costruzione: 1943-1944 ca.; Tipologia: struttura preesistente adattata ad uso antiaereo, alla prova; Lungh. 6x2,9m; Capienza: 10/15 persone; Località: ingressi in via A. Volta-v.le Varese (c/o Prefettura); Coord.: 45.807972, 9.080528; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in quota con il terreno, a tre ingressi, protetto superiormente da una soletta in cemento armato spessa 1,5m. Uscita verso i giardini di viale Varese protetta da muro antisoffio); ● Ricovero pubblico 'Piazza Vittoria - Via C. Cattaneo' (Numero manufatti: due; Anno di costruzione: 1944-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Sezione: 2x2,5m; Località: ingressi in via A. Volta-via A. Diaz-via C. Cantù; Coord.: 45.806417, 9.084222; Modalità di accesso: non visitabile; Note: galleria sotterranea in calcestruzzo, con tracciato rettilineo, ricavata all'interno di un tratto di terrapieno lungo la cinta muraria cittadina. Ciascun rifugio era provvisto di tre ingressi); ● Ricovero pubblico 'Via N. Sauro' (Numero manufatti: due; Anno di costruzione: 1943-1944 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: via N. Sauro-via S. Balestra; Modalità di accesso: non visitabile; Note: galleria sotterranea in calcestruzzo, con tracciato rettilineo, ricavata all'interno di un tratto di terrapieno lungo la cinta muraria cittadina); ● Ricovero pubblico 'Via XXVII Maggio' (Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: via N. Bixio; Coord.: 45.813111, 9.066417; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, a due ingressi. Non completata); ● Ricovero collettivo 'Comitato provinciale Croce Rossa Italiana' (Anno di costruzione: 1937-1939 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Superficie: 32mq; Lungh. 8,7x3m +2x3m; Capienza: 22 persone; Località: via Italia Libera, 11 (c/o Comitato Provinciale C.R.I.); Coord.: 45.804263, 9.083773; Stato di conservazione: ottimo; Modalità di accesso: visitabile; Note: opera antiaerea/antigas in cantinato a pianta rettangolare, costruita in fase con l'edificio. Composta da due vani (ricovero e antiricovero). Ivi presenti quattro porte della Soc. An. Bergomi di Milano, tre con funzione antisoffio (munite di spioncino) ed una antigas (priva di spioncino)); ● Ricovero pubblico 'Via Crispi' (Anno di costruzione: 1943-1944 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: via F. Crispi, 43; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, a tre ingressi); ● Ricovero militare 'Viale Geno' (Anno di costruzione: 1944; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: v.le Geno; Coord.: 45.822083, 9.078694; Uso attuale: bar/ristorante; Note: rifugio in galleria, ad uso del locale Comando germanico); ● Ricovero militare 'Villa Cornaggia' (Anno di costruzione: 1944; Tipologia: struttura preesistente adattata ad uso antiaereo, anticrollo; Località: v.le Geno (c/o villa Geno); Note: cantinato adattato a rifugio, ad uso del locale Comando germanico); ● Ricovero pubblico 'Baradello' (Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: via Castel Baradello; Coord.: 45.795833, 9.089000; Stato di conservazione: tracce; Uso attuale: sede centrale di potabilizzazione acqua; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, a due ingressi).
_________________________ 1 Fanno eccezione i limitati interventi effettuati dai Francesi nei primi anni del Cinquecento: riduzione a tre delle porte di accesso e costruzione di rivellini davanti ad esse. 2 Cfr: carta n.4 ('L'organizzazione difensiva al confine italo-svizzero durante la 1^ guerra mondiale') riproducente mappa, in data 25.12.1916, a firma Hesse (capo ufficio d'artiglieria del Comando Supemo), in: ROVIGHI Alberto, Un secolo di relazioni militari tra Italia e Svizzera 1861-1961, Roma, USSME, 1987. 3 '18 Novembre 1917 […] Opere del Sasso Cavallasca Oltre all'opera principale alle quote 604 e 614 consistente nell'osservatorio con piazzole d’'artiglieria collegate con camminamenti e cinque appostameenti di mitragliatrici scoperti e piccoli ricoveri in caverna; le opere del Sasso constano di gruppi di trincee, camminamenti, postazioni di mitragliatrici, reticolati, ecc. disposti a difesa delle seguenti località: a) Roccolo quota 525 b) Miacca [Maiocca] lungo la linea di livello 500 fra le quote 525 e 526 c) Falda del Sasso quota 587 d) Meriggio quota 526 e) Piano delle Castagne, falda nord del Sasso dalla linea di livello 400 alla strada provinciale Como Chiasso a ponente del cimitero […] Le opere a tramontana della strada Como Chiasso, si sviluppano secondo una linea pressochè continua di trinceramenti, ricoveri, postazioni di mitragliatrici, camminamenti e reticolati che, iniziatesi sulla strada provinciale di fronte allo sbocco della trincea che dal Sasso Cavallasca scende al cimitero di Monte Olimpino, attraversano i giardini ed orti del Soldo, di Sagnino, coronano le località Roccolo, quota 357, Mognano, Folcino Superiore, per discendre in linea normale all'andamento del Breggia a sud del fabbricato dell'ippodromo quota 209' (Archivio U.S.S.M.E., rac. 386, fasc. 'Sorveglianza alla frontiera e indumenti invernali'), citato in: BOLDRINI Francesca, La difesa di un confine: Le fortificazioni campali della Linea Cadorna nel Parco Spina Verde di Como, Como, Parco Regionale Spina Verde, 2006, pagg. 58-59. 4 In un primo tempo venne installato un cannone grandifugo e successivamente due cannoni ad avancarica prelevati dal locale museo civico, cfr: BREDA Maria Antonietta - PADOVAN Gianluca, Como 1915-1945: Protezione dei civili e rifugi antiaerei, Milano, Lo Scarabeo Editrice, 2014, pag. 48. 5 Cfr: Archivio Storico del Comune di Como – Cart.3780, Categoria 15, Classe 1, Fascicolo 2, 'Bombardamenti aerei Disposizioni', citato in: BREDA Maria Antonietta - PADOVAN Gianluca, op. cit., pagg. 32-33. 6 A giugno 1943 non risultano presenti batterie contraeree. Cfr: VESCO Alessandra (a cura di), Piccolo e grande allarme: I rifugi antiaerei della Breda Meccanica Bresciana, Brescia, Associazione Museo della Melara, 2017, pagg. 109-111. 7 palazzo municipale (via Vittorio Emanuele n.37, 200 posti), mercato coperto (via Mentana/Sirtori, 3.600 posti), [Santa Chiara, ndr] (via Milano n.58, 50 posti), nuovo palazzo dell'ex Cortesella (via Ballerini, 600 posti), nuovo palazzo dell'ex Cortesella (via Boldoni, 600 posti), cantina Traversa (via Rezzonico n.7, 600 posti), Padri Barnabiti [San Filippo, ndr] (via Dante n.15, 350 posti), sottoscala stazione San Giovanni (via Gallio, 30 posti), portici via Pretorio, cripta di San Carpoforo, casa Giamminola (via D. Pino) e a Rebbio (via Parrocchiale n.2), cfr.: BREDA Maria Antonietta - PADOVAN Gianluca, op. cit., pagg. 77-78. 8 Cfr.: BREDA Maria Antonietta - PADOVAN Gianluca, op. cit., pagg. 80-84 e doc. VIII.25. |