Se si eccettua il forte di Nago (1860/62), l'Impero Austro-Ungarico non edificò in questa area alcuna opera difensiva di tipo permanente. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale aveva infatti interrotto gli studi e i primi lavori relativi alla catena di forti che avrebbe dovuto proteggere la linea di confine che dall'alto Garda orientale giungeva in Val d'Adige. Numerose sono invece le tracce di trinceramenti e postazioni in caverna, risalenti agli anni 1915/18 e disposti lungo l'andamento del fronte. Alture quali il Perlone, il Doss del Tenim e il Segrom vennero fortificati. Malga Zures era un caposaldo Austro-Ungarico mentre a Dos Casina, Dos Remit e più indietro sul Monte Varagna e Monte Altissimo erano posizionati gli Italiani. Dos Alto fu conquistato e riconquistato più volte fino al definitivo possesso da parte italiana. Altre fortificazioni presenti nel territorio sono invece riconducibili alle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale e facevano parte della cosiddetta 'Voralpenstellung' (o 'Blaue Linie'). Oltre a riadattare preesistenti opere austriache (come al Doss del Tenim), l'Organisation Todt ne realizzò anche ex novo lungo le principali rotabili. Postazioni in caverna o fuori-terra vennero realizzate a copertura della Gardesana orientale e della strada statale che da Torbole conduce a Nago. Ricoveri/sedi comando scavati nella roccia si trovano a Torbole (via Pescicoltura e via Santa Lucia) e a Nago (via Castel Penede). Da segnalare infine che parte dell'allora incompleta galleria Adige-Garda (un'opera civile iniziata nel marzo 1939 e progettata per scaricare nel lago di Garda le acque in eccesso del fiume Adige), venne utilizzata dalla Caproni come fabbrica sotterranea ed adattata alla produzione di componenti degli aerei a reazione Messerschmitt Me163 e Me262 e dei razzi V1 e V2.
Questi i dati sintetici del forte di Nago: ● Forte di Nago (Strassensperre Nago) (Anno di costruzione: 1860/1862; Armamento: un cannone da 15cm M.61 + 4 cannoni da 12cm + 8 cannoni da 10cm, poi 6 cannoni da 9cm M.75/96; Armamento IGM: disarmato; Località: Coel; Stato di conservazione: ottimo; Uso attuale: ristoranti e sala espositiva; Modalità di accesso: non visitabile; Note: forte di prima generazione, si tratta di una tagliata stradale composta da due corpi separati – inferiore e superiore – posti rispettivamente lungo il quartiere Europa e via Castel Penede).
Fra le opere della 'Blaue Linie' – realizzate negli anni 1944/45 o riadattate –, al momento si ha notizie di (da nord a sud): ● postazione in roccia per due armi automatiche in località Marmitte dei Giganti; ● postazione in roccia per due armi automatiche in località Brossera; ● ricovero in galleria in località Nago, con due ingressi in via Castel Penede; ● ricovero in galleria in valletta Santa Lucia, con due ingressi lungo il sentiero; ● postazione in cemento con 'tobruk' in località Torbole, all'inizio della strada statale che conduce a Nago; ● postazione in roccia per arma automatica in località Torbole, al castel (Belvedere); ● ricovero in galleria in località Torbole, con due ingressi in via Pescicoltura; ● postazione in roccia per armi automatiche in località Doss del Tenim; ● postazione in roccia per lanciabombe/mortai in località Doss del Tenim; ● postazione in roccia in località Doss del Tenim; ● postazione in galleria per cannoncino in località Salto della Capra, lungo la Gardesana orientale; ● postazione in galleria per arma automatica in località Corno di Bo', lungo la Gardesana orientale; ● ricovero in galleria in località Tempesta, con ingresso lungo la Gardesana orientale; ● postazione in cemento in località Tempesta; ● postazione in roccia presso la galleria del Confine. |