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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Pizzighettone (CR)

Le prime fortificazioni moderne di Pizzighettone risalgono alla metà del XVII Secolo1, all'interno di un piano di rafforzamento delle difese confinarie del Milanesado.
Gli Spagnoli optarono per il mantenimento delle preesistenti mura rinascimentali e per la costruzione, al loro esterno, di una nuova cinta munita di baluardi e rivellini. Lavori analoghi vennero intrapresi nel pressoché sguarnito borgo di Gera, ubicato sulla sponda opposta dell'Adda. L'abitato assunse così complessivamente la forma di una doppia testa di ponte. Le difese di Gera venne successivamente rafforzate con un'opera avanzata presso la chiesa di San Pietro.
Nuovi interventi vennero intrapresi per iniziativa degli Austriaci, ai cui domini il ducato di Milano era stato annesso al termine della guerra di Successione Spagnola (pace di Rastadt, 6 marzo 1714). Già a partire dal 1722 vennero modificati i tracciati dei bastioni laterali di Gera e vennero realizzati alloggiamenti/magazzini militari alla prova aderenti alle cortina ed intercomunicanti fra loro (le cosiddette 'casematte').
La piazzaforte subì due assedi nel corso del Settecento, in occasione delle guerre di Successione Polacca (1733-1735) e Austriaca (1740-1748); dopodichè – probabilmente per motivi finanziari – venne disarmata e in parte adibita a prigione.
Pizzighettone ritornò ad avere una funzione strategica a cavallo dell'Ottocento, quale caposaldo della Repubblica prima Cisalpina e poi Italiana. Nel 1802 vennero intrapresi significativi interventi sugli elementi costitutivi la cinta magistrale, rallentati però già nel 1806 in conseguenza dell'avanzamento ad oriente dei domini napoleonici.
Le valutazioni che avevano portato alla creazione ed al mantenimento della piazzaforte fin dall'età spagnola, si ripresentarono per il Regno Sardo a conclusione della Prima Guerra d'Indipendenza.
Pizzighettone – insieme a Cremona – divennero capisaldi contro eventuali operazioni belliche provenienti dalla vicina Mantova, ancora in mano austriaca. I lavori del Genio piemontese furono rilevanti. Se in riva destra Adda venne mantenuto l'impianto difensivo seicentesco, fondato su bastioni e mezzelune, in riva sinistra ne venne realizzato uno interamente nuovo, di maggiore ampiezza, con un fronte bastionato in terra. Entrambi i versanti della piazzaforte vennero rafforzati con opere esterne.
Una nuova guerra, nel 1866, allontanò per la Lombardia il pericolo di un ritorno Asburgico. Pizzighettone perse così definitivamente il suo significato. La piazza venne radiata e tornò ad avere funzione di carcere. La cinta nord occidentale venne demolita per consentire l'espansione urbana, mentre quella meridionale venne inglobata negli spazi utilizzati da un deposito del Genio militare. Analogo destino venne riservato alle mura di Gera2.
Attualmente sopravvivono in buone condizioni la cerchia rinascimentale pizzighettonese, uno dei bastioni di Gera, le 'casematte' e due polveriere, visitabili a cura dell'associazione locale 'Gruppo Volontari Mura'. Una della casematte di Gera conserva la porta antisoffio, che ricorda il suo utilizzo come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sinteticamente, le fortificazioni di Gera, in sinistra Adda, sono (in senso antiorario, procedendo per cerchi concentrici):
Cinta magistrale (Anno di costruzione: metà XVII Secolo, post 1720; Tipologia: mura di cinta a linea bastionata, strutturata su tre bastioni e tre (poi quattro) opere esteriori. Perimetro protetto da fossato; Configurazione (1700 ca., in senso antiorario): porta di Lodi, mezzaluna di San Rocco, bastione Sant'Antonio, mezzaluna Ossuna, bastione Caracena, bastione San Bassano, mezzaluna, porta principale; Configurazione (1814, in senso antiorario): porta, mezzaluna, mezzo bastione, mezzaluna, bastione, mezzaluna, mezzo bastione, porta, mezzaluna, mezza controguardia; Località: via Casematte; Stato di conservazione: tracce; Note: ancora esistente il bastione di Sant'Antonio);
Forte San Pietro (Anno di costruzione: 1670 ca.; Comune: Maleo; Località: San Pietro; Stato di conservazione: scomparso; Note: demolito nel Settecento);
Forte San Pietro (Anno di costruzione: post 1859; Tipologia: opera a tracciato irregolare; Comune: Maleo; Località: San Pietro, adiacenze viale Stazione; Coord.: 45.186708,9.769025; Stato di conservazione: tracce; Uso attuale: cascina; Note: radiato con R.D. 10 Maggio 1903, n.189).

Per quanto riguarda le fortificazioni di Pizzighettone, in destra Adda, si segnala (in senso orario, procedendo per cerchi concentrici):
Cinta rinascimentale (Anno di costruzione: XIV-XV Secolo; Configurazione (1700 ca., in senso orario): porta di Gera, castello, porta Crema, bastione, bastione, porta Cremona nuova, rivellino + porta Cremona Vecchia, bastione; Configurazione (1814, in senso orario): porta Crema, bastione, bastione, porta Cremona, rivellino, bastione; Località: via Boneschi/via Garibaldi; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: visitabile);
Cinta magistrale (Anno di costruzione: metà XVII Secolo; Tipologia: mura di cinta a linea bastionata, strutturata su sei bastioni e undici opere esteriori. Perimetro protetto da fossato; Configurazione (1700 ca., in senso orario): bonetto al castello, mezzaluna Beretta, mezzo bastione dei Mulini, mezzaluna Fuentes, bastione San Bassano, mezzaluna Fuensaldagna, punta del Serio, mezzaluna Fontana, bastione San Giacomo, mezzaluna della porta di Cremona, porta Cremona, bastione San Gasparo, controguardia Piazza, mezzaluna Santa Croce, bastione San Tommaso, mezzaluna Vargas, (due) mezzelune San Matteo, bastione dell'Adda; Configurazione (1814, in senso orario): bastione di monte, mezzaluna, bastione, mezzaluna, bastione, mezzaluna, mezzaluna, bastione, mezzaluna, porta, bastione, mezzaluna, bastione, mezzaluna, controguardia, bastione di valle; Stato di conservazione: scomparsa; Note: demolita prima del 1861);
Campo trincerato (Anno di costruzione: post 1859; Tipologia: fortificazione bastionata a tracciato vagamente pentagonale. Fronte di gola protetto dall'Adda; Stato di conservazione: scomparso; Note: realizzato all'esterno della precedente cinta di origine spagnola);
Lunetta Belvedere (Anno di costruzione: post 1859; Località: adiacenze via De Gasperi; Coord.: 45.187899,9.797129; Stato di conservazione: scomparsa; Note: radiata con R.D. 10 Maggio 1903, n.189);
Forte Roggione (Anno di costruzione: post 1859; Tipologia: fortificazione a corno, con opera addizionale esterna alla cortina; Località: adiacenze via Sant'Archelao; Coord.: 45.185324,9.811275; Stato di conservazione: scomparso; Note: radiato con R.D. 10 Maggio 1903, n.189).

Per quanto riguarda gli altri insediamenti militari, si segnala:
Polveriera Sant'Antonio (Località: Gera, adiacenze via Casematte; Coord.: 45.187367,9.776487; Stato di conservazione: esistente);
Polveriera San Giuliano (Anno di costruzione: XVIII Secolo; Località: via Porta Soccorso/via Boneschi; Coord.: 45.185019,9.781238; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: sede Pro Loco).

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1 Cfr: FARA Amelio, Napoleone architetto nelle città della guerra in Italia, Firenze, Olschki, 2006, pag. 65.
2 Tale deposito, ora dismesso, balzò agli onori della cronaca per aver ospitato il Co.P.I.Fer. (il treno portacontainer della protezione civile, destinato all'uso in caso di calamità naturali), il cui stato di abbandono venne segnalato da un servizio di 'Striscia la notizia' nel 1997. I vagoni sono stati smantellati nel corso del 2006.

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