Fra il luglio e il settembre 1944 i Tedeschi scavarono nel fianco della salita per Prospiano, di fronte alla locale stazione delle Ferrovie Nord Milano, un ricovero in galleria dello sviluppo complessivo di circa 143m. Gli ingressi erano quattro – protetti da muri paraschegge – ed erano rivolti verso la strada che corre parallela alla linea ferroviaria della Valmorea1. Una scalinata interna collegava la struttura con il terreno sovrastante, su cui era posizionata una postazione difensiva.
Alcune indagini recenti indicano che il ricovero avrebbe dovuto essere utilizzato come deposito provvisorio dei fanghi auriferi provenienti dalla Val Anzasca, in attesa della loro trasformazione in lingotti e del successivo inoltro in Svizzera/Germania. L'intervento di Mussolini dell'autunno 1944, volto ad avocare il tesoro alla Repubblica Sociale, impedì la realizzazione del progetto2.
Attualmente lungo via Castelletto sono accessibili solo i due ingressi centrali, i rimanenti sono tuttora ricoperti da terriccio e detriti e non è possibile individuarli dall'esterno.
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1 Questa linea – ormai non più attiva (l'ultimo tratto, da Castellanza a Cairate, è stato dismesso nel 1977) – un tempo collegava l'Italia alla Svizzera giungendo fino a Mendrisio.
2 cfr.: COLOMBO Mario, Il bunker di via Lazzaretto e la ferrovia della Valmorea: Un piano nazista fallito, s.l., s.e., 2009. |
