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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Trieste

Dopo l'8 settembre la provincia di Trieste venne inclusa nella zona di operazioni chiamata: Adriatisches Küstenland1.
Tutto il tratto costiero da Miramare a Muggia venne fortificato con bunker ed ostacoli passivi. Numerose postazioni per arma automatica vennero realizzate a copertura delle strade interne del tessuto urbano. Vennero creati vasti ed articolati ricoveri in caverna, utilizzabili anche come vie di collegamento interne ed all'occorrenza come centri di resistenza. Batterie contraeree vennero posizionate sui rilievi montuosi immediatamente retrostanti alla linea del litorale.
Il sistema difensivo non dovette sottostare alla prova di uno sbarco ma si rese utile negli ultimi giorni di guerra, quando le truppe tedesche vi si attestarono per resistere agli attacchi dei partigiani (prima italiani e poi jugoslavi) e potersi così arrendere alle truppe regolari Alleate, rappresentate nella circostanza dalla 2^ Divisione neozelandese comandata dal generale Freyberg2.
Attualmente rimangono numerose testimonianze del periodo bellico.
L'opera attiva di maggior significato giunta a noi è rappresentata dalla batteria costiera 'Lindemann': un complesso fortificato in caverna scavato nelle adiacenze del castello di Miramare ed armato con quattro pezzi. Le cannoniere sono posizionate all'ingresso del parco del Castello e – se pur ricoperte da pietre carsiche – non è difficile riconoscerne la localizzazione. Vi erano due ingressi: uno all'interno del parco e il secondo poco più a est, vicino alle ex scuderie.
Un bunker è visibile lungo i binari poco distante dalla stazione ferroviaria. Nei dintorni del cosiddetto 'Obelisco' sono rilevabili tre ricoveri in caverna e consistenti trinceramenti. Un piccolo bunker si trova non distante dalla centrale elettrica di Opicina. Un 'tobruk' infine è segnalato lungo la cosiddetta strada 'Napoleonica'.
Imponenti sono i complessi sotterranei. Il più importante e famoso è conosciuto come 'Kleine Berlin', un insieme di cunicoli e gallerie scavato a Pendice di Scorcola, ed utilizzato dal personale tedesco che prestava servizio negli edifici circostanti3. Il sistema era dotato di quattro ingressi: attualmente l'unico usufruibile è quello principale e si trova lungo via Fabio Severo; gli altri sono stati chiusi o sono scomparsi a causa di non irrilevanti mutamenti urbanistici avvenuti nel dopoguerra. In via Severo si aprono anche tre ingressi di altrettanti rifugi civili: essi sono collegati fra loro e con la 'Kleine Berlin' vera e propria. Il tutto è visitabile saltuariamente grazie agli sforzi del Club Alpinistico Triestino-Gruppo Grotte.
Altri sistemi ipogei di origine militare sono riscontrabili a Scorcola (villa Geiringer e via Virgilio/via Romagna) e nell'area dell'ex villa Modiano e delle caserme di via Rossetti4. Secondo una testimonianza di Mons. Antonio Santin – all'epoca arcivescovo di Trieste – un passaggio sotterraneo collegava l'ospedale militare a villa Geiringer, sede del comando di guarnigione.
Da ricordare infine che le grandi opere fortificate di origine medioevale/moderna presenti in città, con i loro profondi sotterranei, vennero inserite nei piani di difesa. Il castello di San Giusto5 e forte Kressich6vennero presidiati dalle truppe tedesche e – negli ultimi giorni di guerra – furono teatro di combattimenti.

Per quanto attiene alla protezione antiaerea civile, in un primo momento i ricoveri pubblici vennero ottenuti sfruttando prevalentemente il patrimonio edilizio ed ipogeo esistente: cantine di edifici pubblici, portici, strutture di vario tipo7, gallerie stradali in esercizio ('Sandrinelli', 'San Vito') e gallerie ferroviarie abbandonate (galleria di Gretta). Ad essi si affiancarono un certo numero di trincee coperte realizzate all'interno di giardini pubblici, piazzali, ecc..8 Si trattava quindi di strutture con caratteristiche antischegge o anticrollo. Quasi inesistenti erano i ricoveri alla prova9. Nel dicembre 1942 venne emanata una delibera volta sia a migliorare le condizioni dei ricoveri esistenti che a realizzarne di nuovi (tre, in galleria10). Con l'aggravarsi del conflitto, appena tre mesi dopo una nuova delibera dava inizio ai lavori per altre quattordici gallerie antiaeree11.

Fra le opere militari di origine bellica ancor oggi esistenti, al momento si ha notizie di (all'incirca da nord-ovest ad sud-est):
● Batteria costiera 'Lindemann' in località Miramare, lungo v.le Miramare, all'ingresso del parco del castello;
● Ricovero in galleria in località Miramare, con due ingressi in viale Miramare, nei pressi dell'ostello Tergeste;
● bunker in località Villa Opicina, nelle adiacenze della centrale elettrica;
● Cisterna corazzata in località Opicina, nelle adiacenze dell'Obelisco;
● Ricovero in galleria in località Opicina, con due ingressi nelle adiacenze della stazione di Opicina Campagna;
● due ricoveri in galleria in località Opicina, nelle adiacenze dell'Obelisco;
● Ricovero in galleria in località Opicina, con due ingressi nei pressi del campeggio 'Obelisco';
● Ricovero in galleria in località Banne, con ingresso nei pressi di una vecchia fornace per la produzione di calce, dotata di una cisterna in cemento;
● Ricovero in galleria in località Barcola, con ingresso nei pressi dell'ex batteria ottocentesca di San Bortolo;
● due ricoveri in galleria in località Cologna, presso il parco di Villa Giulia, con ingressi nelle adiacenze della strada per Opicina;
● due ricoveri in galleria in località Cologna, nelle adiacenze del campo sportivo;
● Ricovero in galleria in località Vetta di Scorcola, con ingressi nel parco di Villa Geiringer;
● Ricovero in galleria in località Scorcola, con ingresso nel giardino delle palazzine di via Romagna, 28 (già parco di villa Weiss, allora sede del Comando della Marina Mercantile tedesca);
● Ricovero in galleria in località Scorcola, con due ingressi in via Virgilio (Note: probabilmente avrebbe dovuto esser collegato al rifugio di via Scorcola);
● Ricovero in galleria in località Scorcola, con due ingressi in via di Scorcola, all'interno di una proprietà privata (Note: probabilmente avrebbe dovuto essere collegato al Rifugio di via Virgilio);
'Kleine Berlin': Ricovero in galleria in località Scorcola, con cinque ingressi: uno in via Fabio Severo, uno all'interno dell'adiacente ricovero pubblico, uno presso la cantina del tribunale, uno – a pozzo – presso la villa di Angelo Ara (allora residenza di Odilo Globocnik, oggi non più esistente) e un altro – a pozzo – nel giardino di palazzo Ralli (in piazza Scorcola), queste due ultime protette da strutture in cemento) (Anno di costruzione: 1944-45; Modalità di accesso: visitabile; Note: Ricovero militare collegato con uno pubblico);
● Ricovero in galleria in località Scorcola, con ingresso in via Monte Cengio, presso l'allora villa Camillo Ara (già sede di un comando tedesco);
● Ricovero in galleria in località San Luigi, con tre ingressi nei pressi di via dell'Eremo: due – a pozzo – nell'area dell'ex parco di villa Modiano (allora residenza privata di Friedrich Rainer, oggi non più esistente) ed uno all'interno dell'adiacente ricovero pubblico (Note: Ricovero militare collegato ad un ricovero pubblico).

Fra i ricoveri antiaerei pubblici ancora esistenti, al momento si ha notizie di (all'incirca da nord-ovest ad sud-est):
'Galleria di Barcola': Ricovero pubblico in galleria in località Barcola, con due ingressi, di cui uno nei pressi della chiesa;
'Galleria di Gretta' (o 'Galleria di Gretta-Roiano'): Ricovero pubblico in galleria in località Roiano/Gretta, con tre ingressi: uno in via Valmartinaga e due nei pressi di viale Miramare (già viale Regina Elena), nelle adiacenze del campo di calcio Rossoni e della sede del Dopolavoro Ferroviario;
● 'Galleria ferroviaria di Gretta': Galleria ferroviaria utilizzata a ricovero in località Gretta, con due ingressi in viale Miramare (già viale Regina Elena), nelle adiacenze del campo di calcio Rossoni e del campo di pattinaggio del Dopolavoro Ferroviario (Capienza: 1.000 persone ca.);
'Galleria Roiano-Chiesa' + 'Galleria Catullo' (o 'Galleria Roiano/Tibullo'): Ricovero pubblico in galleria in località Roiano/Scorcola, con due ingressi, uno in piazza tra i Rivi ed uno in via Tibullo (Note: si tratta di due distinte gallerie collegate da un cunicolo di circa 1 km, ora occupato da una tubazione dell'acquedotto);
● Sotterraneo apprestato a ricovero pubblico in località Roiano, con ingresso in via di Tor San Pietro (Capienza: 52 persone ca.);
'Galleria di Campo Belvedere': Ricovero in galleria in località Roiano (Note: Probabilmente avrebbe dovuto esser collegato alla galleria Roiano/Tibullo);
'Galleria di via Fabio Severo' (o 'Kleine Berlin'): Ricovero pubblico/collettivo in galleria in località Scorcola, con quattro ingressi: tre in via Fabio Severo ed uno all'interno del settore pubblico, comunicante con il sotterraneo militare (Anno di costruzione: 1944-45; Modalità di accesso: visitabile; Note: Ricovero pubblico collegato a due ricoveri collettivi (destinati ai dipendenti delle Poste e delle Ferrovie) e ad uno militare);
'Galleria Cologna-Scoglietto' (o 'Galleria di via Cologna-Scala Margherita', o 'Galleria di Pendice Scoglietto'): Ricovero pubblico in galleria in zona Università, con due ingressi;
'Galleria dell'Università' (o 'Galleria via Fabio Severo-Università'): Ricovero pubblico in galleria in zona Università, con due ingressi, uno in via del Prato e uno in via Alfonso Valerio);
'Galleria di Scala Monticello' (o ' Galleria Scala al Monticello-Chiesa San Francesco'): Ricovero pubblico in galleria in località San Cilino Inferiore, con due ingressi, uno nei pressi di una laterale di via Giulia e uno alla Scala al Monticello);
'Galleria di viale XX Settembre' (o 'Galleria di viale XX Settembre-Ireneo + 'Galleria di viale XX Settembre-Kandler' o 'Galleria Scala Mainati-Piazza Volontari Giuliani'): Ricovero pubblico in galleria in zona viale XX Settembre, con due ingressi, uno in via Ireneo della Croce e uno in piazza Volontari Giuliani (Note: I lavori terminarono prima del completamento: i due ingressi non sono collegati);
'Galleria di corso Littorio' (o 'Galleria di via Teatro Romano'): Ricovero in galleria, con due ingressi, uno in via del Teatro Romano (già corso Littorio) e uno all'interno della galleria pedonale di via del Teatro Romano;
'Galleria pedonale di via Teatro Romano': Galleria con ingressi in via del Teatro Romano (già corso Littorio) e all'interno della galleria Sandrinelli (Note: in comunicazione con la galleria di corso Littorio);
'Galleria Sandrinelli' (o 'Galleria di Montuzza') Galleria stradale apprestata a ricovero con ingressi in via Silvio Pellico e in piazza del Sansovino (Anno di costruzione: 1905-1907; Capienza: 3.260 persone ca.; Uso attuale: arteria stradale; Note: in comunicazione con la galleria di via Pondares e con la galleria di via del Teatro Romano, attualmente entrambe chiuse al pubblico);
'Galleria Sandrinelli–via Pontaderes' (o 'Galleria di via Pontaderes'): Ricovero pubblico in galleria con due ingressi, uno all'interno della galleria Sandrinelli e uno in via Pontaderes;
'Galleria di piazza Carlo Alberto' (o 'Galleria di via Guido Reni'): Ricovero pubblico in galleria in località Campo Marzio, con due ingressi, uno in via Guido Reni 2/c – presso lo 'Speleovivarium' – ed uno ostruito dal tempo di guerra (Uso attuale: sede dello Speleovivarium; Modalità di accesso: visitabile; Note: pozzo di aereazione con copertura in cemento in piazza Carlo Alberto);
'Galleria di via Bonaparte-Cantieri' (o 'Galleria di via Bonaparte', o 'Galleria di Villa Necker') - Ricovero pubblico in galleria in località San Vito, con ingresso in via Bonaparte (Note: Provvisto di cunicolo di sicurezza terminante nell'area di villa Necker. Avrebbe dovuto essere collegata alla galleria dei Campi Elisi);
'Galleria di via Bonaparte-Cantieri' (o 'Galleria dei Campi Elisi', o 'Galleria dei Cantieri'): Ricovero pubblico in galleria, con ingresso nei pressi di viale dei Campi Elisi (Note: Avrebbe dovuto essere collegata alla galleria di via Bonaparte);
'Galleria di San Vito' Galleria stradale apprestata a ricovero con ingressi in via L. Bernini e via L.B. Alberti (Anno di costruzione: 1912; Capienza: 3.640 persone ca.; Uso attuale: arteria stradale; Note: in comunicazione con la galleria di viale d'Annunzio, attualmente il collegamento è chiuso e non visibile);
'Galleria di viale Sonnino-via D'Alviano' (o 'Galleria di viale Sonnino', o 'Galleria di viale Sonnino-San Vito', o 'Galleria di viale d'Annunzio'): ricovero pubblico in galleria in zona Barriera Vecchia, con due ingressi, uno in viale d'Annunzio e uno all'interno della galleria di San Vito (Note: in comunicazione con la galleria San Vito, attualmente il passaggio è chiuso e non visibile, pozzo di aerazione protetto da cupola in cemento in piazza Puecher);
'Galleria Eremo-Mameli': Ricovero pubblico in galleria in località San Luigi, con due ingressi in area ex parco di villa Modiano (Note: Ricovero pubblico collegato ad un ricovero militare);
'Galleria del Rione Littorio' (o 'Galleria di Ponziana', o 'Galleria di via Orlandini'): Ricovero pubblico in galleria in località Ponziana, con tre ingressi: uno in via Battera/via Oliva, uno in via Orlandini (all'interno del giardino pubblico di Ponziana) ed uno – tramite scale – al sovrastante ospedale infantile Burlo Garofalo);
'Galleria di Montebello-Sant'Anna' (o 'Galleria di Montebello', o 'Rifugio Littorio', o 'Rifugio Luigi Razza', o 'Galleria di piazza Foraggi'): Ricovero pubblico in galleria con ingressi in piazza dei Foraggi e in via F. Salata (Uso attuale: arteria stradale);
'Galleria di Servola': Ricovero pubblico in galleria in località Servola, con due ingressi: uno in via di Servola ed uno in via Ratto della Pileria;
● Ricovero collettivo in galleria in località Servola, con tre ingressi in zona Ferriera;
● Ricovero collettivo in galleria in località Servola, con un ingresso in zona Ferriera;
● Ricovero collettivo in galleria in località San Sabba, con due ingressi presso monte San Pantaleone e un'uscita di sicurezza a pozzo protetta da una cupola in cemento.

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1 Oltre a Trieste, comprendeva le province di Udine, Gorizia, Pola, Fiume, Lubiana e Quarnaro e i territori di Sušak, Buccari, Cabar, Castua (Kastav) e Veglia (Krk). Alto Commissario (Obersten Kommissar) venne nominato Friedrich Rainer. Il capo delle SS nel territorio era Odilo Globocnik (HSSPF - Höhere SS- und Polizeiführer).
2 La resa della guarnigione tedesca di Trieste venne firmata dal maggior generale Hermann Linkenbach nella notte del 3 maggio 1945.
3 Con il soprannome di 'Kleine Berlin' si definiva la zona urbana adiacente a piazza Oberdan/via Fabio Severo/via Romagna. Il motivo era l'alta concentrazione di sedi di comando tedesche ivi presenti. Infatti gli organi amministrativi del Governo del Litorale (Adriatisches Küstenland) e il comando delle SS si erano installati presso il Palazzo di Giustizia e negli edifici adiacenti.
4 Villa Modiano era residenza privata di Friedrich Rainer.
5 Edificato sul colle Capitolino, il castello di San Giusto cominciò a delineare la sua forma attuale a partire dalla seconda metà nel Quattrocento. E' agli anni 1468/71 che risale infatti la cosiddetta Casa del Capitano, fatta costruire dall'Imperatore Federico III d'Asburgo: si trattava di una torre con pianta ad 'elle' adiacente ad un edificio rettangolare che doveva ospitare il presidio militare. L'ampliamento della fortezza avvenne su progetto Veneziano, in occasione della breve occupazione da parte della Serenissima negli anni 1508/09. E' a questo periodo che risale infatti sia l'idea della fortezza triangolare sia la costruzione del bastione rotondo, detto appunto Veneto. Con il ritorno della città sotto la dominazione Asburgica, i lavori ripresero con lentezza. Il bastione sud (detto Lalio o Hoyos) - di pianta poligonale - venne costruito negli anni 1553/57, il bastione nord-ovest (Rotondo o Veneto) venne completato negli anni 1578/90 mentre il bastione nord-est (Fiorito o Pomis) - di pianta triangolare - venne completato solo nel 1636. Negli ultimi giorni di guerra il castello divenne sede operativa del comandante del porto, capitano Riegele.
6 Forte Kressich era stato edificato negli anni 1854/1857 sul colle di Gretta, a circa 50m Nel primo dopoguerra (1923/27) sul sedime della rondella dell'opera venne eretto il faro della Vittoria.
7 Sotterranei vari (sotto la strada di Gretta in via Tor San Pietro), serbatoi d'acqua (rotonda del Boschetto), cunicoli d'accesso alle fognature (passeggio Sant'Andrea, di fronte alla passerella per il porto), sottopassi ferroviari (tra via della Tesa e via del Veltro), gallerie di torrente attrezzata a ricovero (via Costalunga, vicino al cimitero maomettano).
8 Al dicembre 1941 le trincee coperte esistenti si trovavano in piazza della Libertà (nei giardini), in piazza Venezia, in riva Grumula (nei giardini), in via Giulio Cesare (presso il mercato centrale ortofrutticolo), in riva Ottaviano Augusto (passeggio centrale), al molo Fratelli Bandiera, in via Giulia (nei giardini), in via D'Alviano (di fronte a via Fortis), in via Negrelli (spiazzo fra i fabbricati), a Barcola (nei giardini), in via dei Porta, in via dell'Eremo (spiazzo all'incrocio di via Mameli), in via Revoltella (spiazzo al capolinea tranviario), in piazza Carlo Alberto, a Servola (nel piazzale della scuola), in via Orlandini (vicino al ponte sulla ferrovia), in viale Ippodromo (all'altezza di via Settefontane). Raggiunsero il numero di trentasette nel novembre 1944.
9 Mercato coperto rionale in via Carducci 36, parco di villa Giulia in via Monte Grappa, scuola 'Aldo Padoa' a San Luigi.
10 Da corso Littorio (oggi via del Teatro Romano) alla galleria Sandrinelli, da via Bonaparte al passeggio di Sant'Andrea presso i Campi Elisi, dalla chiesa di Roiano a via Fabio Severo, presso l'ospedale militare.
11 Da viale Sonnino a San Vito, dalla galleria 'Sandrinelli' a via Pontaderes, a Servola, lungo viale XX Settembre, da Montebello a Sant'Anna, da scala al Monticello alla chiesa di San Francesco, da via Cologna a scala Margherita, all'Università, a Gretta, da viale Sonnino a via D'Alviano, in piazza Carlo Alberto, al rione Littorio, da via Mameli a via dell'Eremo, a Barcola.

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