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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Somma Lombardo (VA)

Il terreno attualmente compreso fra i comuni di Somma Lombardo, a nord, e di Lonate Pozzolo, a sud, fu oggetto di interesse militare fin dalla prima metà del XIX secolo quando venne adibito a campo di esercitazioni, prima da parte dell'esercito austriaco e poi da parte dell'esercito italiano.
Con i primi anni del Novecento vi iniziarono le attività aeronautiche. Cascina Malpensa – all'epoca utilizzata come acquartieramento del Reggimento Savoia Cavalleria in occasione delle manovre – dal maggio 1910 ospitò i fratelli Caproni e le loro prime macchine volanti. Il periodo pionieristico e 'civile' ebbe però vita breve. Dopo pochi mesi l'esercito scelse l'area come base della scuola di pilotaggio e l'ing. Caproni dovette cercare una nuova sede, trovata poi poco più a sud nella vicina Vizzola Ticino.
L'attività addestrativa, frenetica dopo il maggio 1915, proseguì anche nel dopoguerra. Nel 1927 l'aeroporto – due anni prima intitolato a Luigi Bailo – divenne una delle sedi della scuola da bombardamento terrestre. La funzione di campo scuola venne mantenuta per tutti gli Anni Trenta e anche nel periodo bellico.
Dopo l'8 settembre i Tedeschi si insediarono nella regione, rilevante non solo per gli insediamenti aeronautici ma anche per gli impianti industriali1. L'Organisation Todt effettuò significativi interventi: la pista di Malpensa venne cementata e la brughiera circostante – in particolare quella che si raccordava a sud con il vicino aeroporto di Lonate Pozzolo – si riempì di nuovi tracciati e di paraschegge trasformando il territorio in una estesa area di occultamento e di decentramento per i velivoli della Luftwaffe e dell'A.N.R..
Il ritorno alla pace non comportò la fine delle attività di volo a Malpensa. La grande pista cementata – danneggiata durante la guerra – venne riparata e divenne il fulcro dell'attuale aeroporto, aperto al traffico civile a partire dal novembre 1948.
Se è ormai improbabile trovare tracce del passato all'interno di quello che è uno dei più importanti scali italiani2, altrettanto non si può dire per il territorio circostante. In primis – in località Case Nuove – si può individuare la storica Cascina Malpensa, purtroppo non visitabile in quanto gestita dall'Aeronautica Militare. Tracce dell'ultima guerra sono rinvenibili nella brughiera circostante. In località San Giorgio, la larga strada parzialmente cementata che collega l'estrema periferia di Casorate Sempione con il centro ippico è in realtà una pista di raccordo, chiamata in loco 'Pista dei Tedeschi'. Una seconda pista – più stretta ma meglio conservata – corre perpendicolarmente alla prima e conduce fin quasi in località Case Nuove. Lungo questi tracciati si possono individuare complessivamente almeno dieci paraschegge in terra. Due di essi hanno una soletta di cemento che copre il lato interno del terrapieno centrale. Un esteso trinceramento – facente parte della cosiddetta 'Linea del Ticino' – si cela nella brughiera a copertura del canale Villoresi, e termina a sud nei pressi della strada che conduce al ponte sui canali Industriale/Villoresi e quindi a Castelnovate.

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1 Oltre alla Caproni di Vizzola Ticino (con l'adiacente pista di volo) e all'Agusta di Cascina Costa, è da ricordare che pochi km più a nord si trovavano gli stabilimenti Siai-Marchetti di Sesto Calende e di Vergiate con i relativi idroscali e piste aeroportuali.
2 L'unica eccezione – probabilmente – è una torretta in mattoni, utilizzata per l'osservazione delle esercitazioni di cavalleria. Si trova lungo la recinzione sud-orientale dell'aeroporto.

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