BUNKERARCHEO.IT

Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

Home

Link

Fonti bibliografiche

Immagini

Varia

Appuntamenti

Home

Link

Fonti bibliografiche

Immagini

Varia

Appuntamenti

Milano

Con il passaggio del Milanesado sotto la Corona austriaca (trattato di Utrecht e pace di Rastatt, 1713-1714), Milano perse progressivamente la sua importanza quale piazza militare. La cinta bastionata di origine spagnola non venne più aggiornata ed anzi nella seconda metà del Settecento venne adibita a passeggiata pubblica. Il castello Sforzesco continuò invece ad essere presidiato militarmente. Privato dei bastioni esterni cinquecenteschi all'epoca della Repubblica Cisalpina, durante la Restaurazione mantenne comunque la funzione di sede di guarnigione.
Fu solo nel nuovo secolo – con la comparsa dell'aviazione – che la città non poté più essere considerata sicura. La Prima Guerra Mondiale aveva fatto intravedere le notevoli potenzialità dei bombardamenti aerei (la stessa Milano era stata colpita il 14 febbraio 1916, causando la perdita di diciotto persone) e non vi era dubbio che la presenza di importanti infrastrutture e di stabilimenti industriali, sia nell'area urbana sia nei comuni adiacenti1, avrebbe reso il territorio un obiettivo pagante.
La difesa contraerea – di competenza della 5^ Legione M. DICAT ('La Viscontea')2 – sulla carta poteva apparire numericamente adeguata, ma i pezzi disponibili erano ormai datati. Al 10 giugno 1940 erano presenti ventisei batterie, per un totale di trentadue cannoni da 76/45 e settantadue da 76/40, oltre a 541 mitragliatrici Saint Etienne da 8mm3. Nel corso degli anni il dispositivo venne accresciuto, anche qualitativamente con cannoni e mitragliere moderni4. Le artiglierie non riuscirono comunque a contrastare efficacemente i bombardieri nemici: dall'inizio della guerra al 15/16 agosto 1943 (ultima incursione aerea prima della proclamazione dell'armistizio) riuscirono probabilmente ad abbattere solo quattro velivoli. Dopo l'8 Settembre l'onere della protezione della città ricadde interamente sulla Flak5, con numeri però limitati che risentirono anche della necessità di proteggere le vie di comunicazione, oggetto di sempre più incessanti attacchi. Ricognizioni Alleate risalenti al febbraio-marzo 1945 portarono all'identificazione di una ventina di cannoni ed altrettante mitragliere, con una concentrazione a copertura dello scalo di Milano Smistamento6. I bombardieri abbattuti entro l'aprile 1945 risulterebbero essere stati circa cinque.
Per quanto riguarda la difesa antiaerea passiva, la prime opere risalgono agli anni Trenta, in contemporanea con alcune nuove costruzioni pubbliche (stazione Centrale, istituto Virgilio, monumento a Giuseppe Grandi, ecc.) o private, in ottemperanza al Regio Decreto-Legge 24 Settembre 1936 n.2121, che -negli edifici di nuova costruzione (o in corso di costruzione)- rendeva obbligatorio l'apprestamento di un ricovero antiaereo. All'incirca alla fine del 1937 risultavano esistenti quattrocentocinquanta rifugi per una capienza complessiva di 17mila persone7.
In conseguenza dell'abbandono da parte italiana dello status di non belligeranza, per iniziativa del Comune e del Comitato Provinciale di Protezione Antiaerea, vennero rapidamente approntati nuovi rifugi, anticrollo, prevalentemente presso istituti scolastici o edifici pubblici. Al 5 ottobre 1940 risultavano disponibili centotrentacinque ricoveri pubblici (ciascuno identificato da un numero arabo) e ventuno trincee coperte (ciascuna identificata da una lettera)8.
La prima incursione su Milano avvenne nella notte del 15/16 giugno, appena cinque giorni dopo la dichiarazione di guerra, ed altre sette ne seguirono entro al fine dell'anno. I danni comunque furono limitati. Ben diverso fu il prezzo pagato dalla città a partire dal 24 ottobre 1942, con la ripresa dei bombardamenti.
Le opere predisposte alla difesa passiva si rivelarono insufficienti per numero ed inadeguate per resistenza all'offesa nemica. Problemi orografici (l'altezza della falda acquifera che rendeva complessi gli scavi in profondità) e finanziari, uniti alla cronica penuria di materie prime (ferro e cemento in primo luogo) rese impossibile un massiccio piano di costruzioni durante il conflitto. La protezione della cittadinanza restò così affidata essenzialmente a ricoveri casalinghi di 'circostanza', cioè a cantine puntellate con travi di legno e dotate di un minimo di attrezzature.
Alla fine della guerra si contarono probabilmente circa 2mila deceduti (1.208 le stime ufficiali del Comune) 9. Per quanto riguarda i danni materiali, le macerie raggiunsero un volume di circa 4milioni di metri cubi (2.280.000 in aree private e 1.700.000 in aree pubbliche)10.

Sinteticamente, fra i siti di interesse militare si segnala:
Cinta magistrale (Anno di costruzione: 1548-1562 ca.; Tipologia: mura di cinta a linea bastionata, protetta da fossato; Lunghezza: 11km ca.; Configurazione (1707, in senso orario): castello, porta del borgo degli Ortolani (o portello), bastione, piattaforma, porta Comasina, piattaforma, porta Nuova, bastione, piattaforma, piattaforma, porta Orientale (o di San Dionigi), bastione, piattaforma, piattaforma, piattaforma, porta Tosa, bastione, piattaforma, piattaforma, porta Romana, bastione, piattaforma, porta Vigentina, piattaforma, bastione, porta Lodovica, piattaforma, piattaforma con fianco sx a orecchione, porta Ticinese, bastione, piattaforma, bastione, piattaforma, bastione, piattaforma, porta Vercellina, bastione, portello del Castello; Località: bastioni di Porta Volta - v.le Crispi - bastioni di Porta Nuova - bastioni di Porta Venezia - v.le Majno - v.le Bianca Maria - v.le Caldara - v.le Regina Margherita - v.le Filippetti - v.le Beatrice d'Este - v.le Gian Galeazzo - v.le D'Annunzio - v.le Papiniano - v.le di Porta Vercellina - via Toti; Coord.: 45.451306, 9.202139; Stato di conservazione: tracce; Note: Per iniziativa di Gian Luca Pallavicini (governatore del Ducato di Milano dal 1750 al 1753), le mura vennero rese accessibili alla cittadinanza e i lavori di riqualifica proseguirono nel corso degli anni (significativi quelli diretti dall'architetto Giuseppe Piermarini). Nell'Ottocento le esigenze di viabilità portarono alla progressiva scomparsa della cinta. Si cominciò con l'apertura di nuove porte e poi, a partire dal 1885, con la vera e propria demolizione: l'opera venne completata nel secondo dopoguerra. Tracce del tracciato originario sono visibili lungo viale Pasubio, viale Vittorio Veneto e viale Beatrice d'Este);
Castello Sforzesco (già castello di Porta Giovia) (Anno di costruzione: XIV-XVII Secolo; Configurazione (1707, in senso orario, per centri concentrici): porta principale/rivellino, torrione (Sud o dell'Hosteria o di Santo Spirito), rivellino di porta Vercellina (o di Santo Spirito), torre (di Bona di Savoia), torre (della Rocchetta o Castellana o del Tesoro), torre (Falconiera o della Corte ducale), rivellino di porta Comasina (o del Carmine), torrione (Est o del Carmine o del Prestino), ghirlanda e porta del Soccorso, bastione San Jago, mezzaluna della porta Principale, bastione Padilla (o Padiglia), mezzaluna delle Grazie, bastione Don Pedro, mezzaluna della porta del Soccorso, bastione Velasco, mezzaluna di Sant'Ambrogio, bastione Acugna, mezzaluna del Mercato, bastione Albuquerque, mezzaluna San Protasio); Località: p.zza Castello; Coord.: 45.469806, 9.180278; Stato di conservazione: buono; Proprietà: Comune di Milano; Uso attuale: sede archivistica e museale; Modalità di accesso: visitabile; Note: complesso difensivo originario costruito negli anni 1368-1370 sotto Galeazzo II Visconti e demolito con l'affermazione della Aurea Repubblica Ambrosiana (1447-1450). La ricostruzione del castello fu dovuta al nuovo Signore di Milano, Francesco Sforza, poco dopo il suo insediamento. A tracciato rettangolare, munito di tre torri sul lato rivolto verso la città e della cosiddetta 'Ghirlanda', una cortina muraria con pianta a 'C' munita di tre torri, rivolta verso la campagna ed in posizione avanzata rispetto al fossato. Alle sue spalle correva la 'Strada coperta segreta' (galleria di controscarpa). Ulteriori interventi furono effettuati negli anni 1477 (erezione della torre di Bona di Savoia) e nella prima metà del Cinquecento, probabilmente intorno al 1525 (costruzione della Tenaglia, un passaggio difeso su entrambi i lati da muro e fossato che, dal vertice nord-orientale del castello conduceva ad un fronte difeso da due mezzi-bastioni). Nel 1521 la torre della porta principale (cosiddetta torre del Filarete) venne distrutta dall'esplosione accidentale della polveriera ivi posizionata e non fu più ricostruita. Importanti lavori di potenziamento avvennero a partire dal 1560, dopo il passaggio del Ducato di Milano sotto la corona Asburgica, in conseguenza della morte di Francesco II Sforza (1535), che non aveva lasciato eredi. In primis venne eretta, all'esterno del castello, una nuova cinta munita di sei bastioni. Nel secolo successivo, durante il regno di Filippo II vennero edificate altrettante mezzelune. La costruzione dei bastioni del castello e della nuove mura di cinta cittadine comportarono la scomparsa della tenaglia. L'impianto difensivo di origine spagnola scomparve per ordine di Napoleone Bonaparte (decreto del 23 giugno 1800), il rivellino di porta Comasina venne in gran parte demolito in conseguenza della costruzione della Cavallerizza (intorno agli anni Sessanta) e la Ghirlanda subì la stessa sorte alla fine dell'Ottocento. L'attuale aspetto del castello è conseguenza dei restauri diretti dall'architetto Luca Beltrami, che durarono dal 1893 al 1905. All'esterno delle mura sopravvive il rivellino di Porta Vercellina, oltre a tracce della porta del Soccorso, del rivellino di porta Comasina e delle due torri tonde ai vertici della Ghirlanda (detti della Colubrina e della Vittoria (o del Piombo));
Aeroporto di Linate (Aeroporto 'Enrico Forlanini') (Aeroporto Armato Presidiato dell'A.N.R. n.30) (Flugplatz 252) (Anno di costruzione: 1933-1937; Località: v.le E. Forlanini; Coord.: 45.458972, 9.274361; Note: classificato come aeroporto civile (Decreto Ministeriale 20 Febbraio 1938), in conseguenza dell'entrata in guerra dell'Italia, venne militarizzato e vi si trasferì la Scuola di volo senza visibilità. Nel luglio 1943 venne dato in gestione alla Luftwaffe. Lungo il viale sono visibili tre paraschegge);
Campo d'aviazione di Taliedo (Aerodromo d'Italia) (poi Campo d'aviazione 'Emilio Pensuti') (Anno di costruzione: 1910; Località: via M.F. Quintiliano; Coord.: 45.449222, 9.246917; Stato di conservazione: scomparso; Note: sorto per ospitare il Circuito aereo internazionale, a partire dal 1913 venne utilizzato anche da reparti di volo del Regio Esercito. Nel primo dopoguerra, con l'affermazione dell'aviazione civile, divenne l'aeroporto di Milano, fino all'inaugurazione della nuova struttura di Linate. Il campo restò quindi a disposizione delle aziende aeronautiche insediate nelle adiacenze (Aeroplani Caproni e Piero Magni Aviazione). Nel secondo dopoguerra l'area venne destinata ad uso residenziale).

Fra le opere di protezione antiaerea, si segnala:
Ricovero pubblico di piazza Duomo (Anno di costruzione: 1943-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 3.500 persone; Località: p.zza Duomo; Coord.: 45.464222, 9.190000; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: ATM Point e biglietteria del Teatro alla Scala; Modalità di accesso: visitabile; Note: rifugio sotterraneo a pianta rettangolare. Munito di copertura in cemento armato spessa 2,5 metri);
Ricovero pubblico di piazza San Fedele (Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 29,6x30m; Località: p.zza San Fedele; Note: rifugio sotterraneo, non completato);
Ricovero collettivo del comando VV.FF. (Anno di costruzione: 1943-1951 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh. 16x5,49m; Località: via B. Luini; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterraneo a pianta rettangolare, situato al di sotto del giardino del Museo Archeologico. Ingresso (attualmente non agibile) dalla caserma dei Vigili del Fuoco di via Ansperto, 4. Dotato di due uscite di sicurezza con scala a chiocciola. Era destinato ad ospitare la centrale telefonica del 52° Corpo VV.FF.);
Ricovero pubblico 'Castello Sforzesco - Corridoio di ronda' (n.32) (Tipologia: struttura preesistente adattata ad uso antiaereo, anticrollo; Superficie: 525 mq; Capienza: 1.000 persone; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: visitabile; Note: rifugio ricavato nella galleria che corre parallela alla parete esterna (controscarpa) del fossato (cosiddetta strada coperta della Ghirlanda), non puntellato);
Ricovero pubblico 'Castello Sforzesco - Corridoio di ronda' (n.31) (Tipologia: s struttura preesistente adattata ad uso antiaereo, anticrollo; Superficie: 525 mq; Capienza: 1.000 persone; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: visitabile; Note: rifugio ricavato nella galleria che corre parallela alla parete esterna (controscarpa) del fossato (cosiddetta strada coperta della Ghirlanda), non puntellato);
Ricovero collettivo della Ca.Ri.P.Lo. (Anno di costruzione: 1937-1940 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 40,7x24m; Profondità: -16,2m; Località: via G. Verdi, 8 (c/o sede Intesa SanPaolo); Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio antiaereo/antigas sotterraneo, costruito in fase con l'edificio. Scafo a tenuta stagna in metallo/cemento, diviso in cinque piani (i primi tre adibiti a deposito cassette di sicurezza, il quarto a ricovero e l'ultimo per ispezioni strtturali);
Ricovero collettivo del 'Palazzo del Governo' (cosiddetta 'Torre delle Sirene') (Anno di costruzione: 1939; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Diametro di base: 10m ca.; Altezza: 27,5m (di cui 21,5 fuori-terra); Capienza: 250-148 persone; Località: c.so Manforte, 33 (c/o Prefettura); Coord.: 45.467693,9.203142; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Demanio dello Stato; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio antiaereo/antigas in elevato, strutturato su otto piani (di cui due sotterranei), comunicanti fra loro mediante scale interne. Dotato di tre vie di accesso: una sotterranea e due aeree, tramite passerelle metalliche. Destinato anche ad ospitare la centrale d'allarme delle sirene antiaeree);
Ricovero collettivo del 'Palazzo del Governo' (cosiddetto 'Bunker della Prefettura') (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 11,2x26,5m; Località: c.so Manforte, 33 (c/o Prefettura); Coord.: 45.468194, 9.202944; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Demanio dello Stato (1° piano) e Città Metropolitana (2° piano); Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio parzialmente fuori-terra a pianta rettangolare, strutturato su due piani, uno destinato al personale della prefettura e l'altro a quello della provincia. Vie di accesso indipendenti: piano inferiore dotato di tre ingressi e quello superiore di due. Copertura in cemento armato spessa 2,5 metri);
Ricovero collettivo della stazione Centrale (Anno di costruzione: entro il 1931; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 250m ca.; Località: p.zza IV Novembre/p.zza Luigi di Savoia; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio antiaerea/antigas sotterraneo, costruito in fase con l'edificio. Strutturato su due gallerie parallele, comunicanti fra loro, in mattoni rivestite di cemento. Ancora presente in sede una porta della ditta Bergomi. Altre giacciono lungo uno dei vani);
Ricovero pubblico 'Monumento a Grandi' (n.56) (Anno di costruzione: 1936; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Superficie: 215 mq; Lungh. 23x17m; Capienza: 430 persone; Località: p.zza G. Grandi; Coord.: 45.462621,9.220670; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterraneo a pianta rettangolare, costruito in fase con il monumento);
Ricovero collettivo della Scuola Virgilio (Anno di costruzione: 1935; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 30 persone; Località: p.zza G.I. Ascoli, 2 (c/o istituto Virgilio); Coord.: 45.472472, 9.217567; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio antiaereo/antigas in cantinato a pianta all'incirca rettangolare, costruito in fase con l'edificio. Composto da tre vani (ricovero e due antiricoveri);
Ricovero pubblico/militare 'Piazza Italo Balbo già Novelli - Palazzo Aeronautica' (n.57) (Anno di costruzione: 1938-1940 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Superficie: 450 mq; Capienza: 900 persone; Località: p.zza E. Novelli, 1 (c/o Comando 1^ Regione Aerea); Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in cantinato, costruito in fase con l'edificio, ad uso dei militi della 1^ ZAT (Zona Aerea Territoriale));
Ricovero casalingo di via Preneste (Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: via Preneste, 4; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Aler; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterreneo, sito nel cortile di un complesso di edifici residenziali);
Ricovero collettivo dell'Alfa Romeo (Numero manufatti: cinque; Anno di costruzione: 1941 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: v.le R. Serra; Coord.: 45.487222, 9.147167; Stato di conservazione: scomparsi; Note: rifugi in elevato. Demoliti nel secondo dopoguerra per esigenze viabilistiche);
Ricovero individuale (Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: via G.B. Varè; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio fuori-terra a base cilindrica con tetto conico);
Ricovero pubblico/collettivo 'Scuola di via Bodio n.22-24-26' (n.87) (Anno di costruzione: 1940 ca.; Tipologia: struttura preesistente adattata ad uso antiaereo, anticrollo; Superficie: 220 mq; Capienza: 450 persone; Località: v.le L. Bodio, 22 (c/o scuola 'G. Leopardi'); Coord.: 45.498056, 9.168972; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: visitabile; Note: rifugio in cantinato. Ancora presenti scritte d'epoca relative alla P.A.A. e al comportamento da tenere. In due celle -a scopo didattico- sono state ricostruiti i puntellamenti in legno);
Ricovero individuale (Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: v.le Melchiorre Gioia (c/o parco 'Cassina de' Pomm'); Coord.: 45.497111, 9.208722; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: rifugio fuori-terra con forma 'ad ogiva' rinvenuto -insieme ad un secondo- durante la riqualifica dell'area. L'altro è stata probabilmente demolito. Durante la II Guerra Mondiale il sito era occupato dalla ditta Branca, dedita alla produzione di candele steariche);
Ricovero collettivo della Magneti Marelli (Anno di costruzione: dopo il 1939 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Diametro. 8-9m; Altezza: 35m; Capienza: 400-500 persone ca.; Località: via Adriano; Coord.: 45.514383,9.244727; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in elevato, ad uso degli operai dello stabilimento 'N');
Ricovero collettivo dell'Innocenti (Numero manufatti: tre; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Diametro. 8m ca.; Altezza: 15m ca.; Località: Via A. Tanzi, 5 (c/o caserma 'Arturo Mercanti', 3° Ce.Ri.Mant.); Coord.: 45.476558,9.246444; Stato di conservazione: esistenti; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugi in elevato, ad uso degli operai dello stabilimento 'Guerra II');
Ricovero collettivo (Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Capienza: 2-3 persone ca.; Località: via R. Rubattino; Coord.: 45.477852,9.254685; Stato di conservazione: esistente; Note: rifugio fuori-terra con forma 'a panettone', originariamente dotato di porta antisoffio ora mancante);
Ricovero collettivo della Caproni di Taliedo (Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Località: via Mecenate, 74 (c/o Centro Sportivo Bonacossa); Coord.: 45.453119,9.247292; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio seminterrato. Strutturato su un vano circolare protetto da porta antisoffio/antigas, a cui si accede tramite una corta galleria a linee spezzate);
Ricovero collettivo della Centrale Sforza11 (Anno di costruzione: 1940; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Superficie: 45 mq; Profondità: -3,5m; Capienza: 40 persone; Località: via A. Sforza, 91; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Metropolitana Milanese; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterreneo, ad uso dei dipendenti pubblici del servizio idrico milanese. Ancora presenti in sede quattro porte metalliche antisoffio e una in legno antigas);
Ricovero individuale (Numero manufatti: due; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Comune: Segrate; Località: deposito FS di Milano Smistamento; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugi fuori-terra con forma 'ad ogiva' Almeno uno prob. è stato demolito).

_________________________
1 Acciaierie e ferriere lombarde Falck, Alfa-Romeo, Bergomi, Bianchi, Borletti, Breda, Caproni, Ercole Marelli, Galileo Galilei, Innocenti, Isotta Fraschini, Magneti Marelli, Pirelli, Safar, Siemens, Tecnomasio Italiana Brown Boveri, ecc..
2 Nel 1927 la Commissione Suprema per la difesa dello Stato aveva deliberato che la difesa contraerea del territorio nazionale avrebbe dovuto essere affidata a reparti costituiti con personale non appartenente alle forze attive dell'Esercito. La scelta cadde sulla M.V.S.N., a cui vennero progressivamente assegnati i pezzi occorrenti (Regio Decreto 21 Giugno 1928 n.1815, 'Cessione gratuita di materiali del Regio esercito alla Milizia volontaria per la sicurezza nazionale'). La nuova specialità venne formalmente istituita con Regio Decreto-Legge 18 Febbraio 1930 n.93 ('Istituzione e ordinamento della Milizia per la difesa aerea territoriale (D.A.T.)'). Assunse quindi la denominazione di Milizia per la difesa controaerei territoriale (Regio Decreto-Legge 21 Gennaio 1935 n.181, 'Variazioni all'ordinamento della Milizia per la difesa controaerei (M. DICAT) e istituzione della Milizia per la difesa costiera (M. da COS)'), poi Milizia controaerei (MCA, Regio Decreto-Legge 24 Novembre 1938 n.1888, 'Modificazione dell'ordinamento della Milizia DICAT e della Milizia da COS') ed infine, nel 1940, Milizia Artiglieria Contraerei (MACA). Nel gennaio 1943, una riorganizzazione degli assetti della MACA portò allo sdoppiamento della 'Viscontea'. La difesa di Milano venne pertanto affidata al II Gruppo legioni (5^ e 25^ Legione) dividendo l'area di competenza secondo un asse nord-est/sud-ovest.
3 Cfr: VESCO Alessandra (a cura di), Piccolo e grande allarme: I rifugi antiaerei della Breda Meccanica Bresciana, Brescia, Associazione Museo della Melara, 2017, pag. 109.
4 Al 30 giugno 1942 erano presenti: dodici cannoni da 90/53, trentadue da 76/45, cinquantasei da 76/40 e sessantotto da 75/27 Mod. 1906/1911, oltre a cinquanta mitragliere Breda da 20/65, otto mitragliatrici Breda da 8mm e duecentottantaquattro Saint Etienne. Esattamente un anno dopo, erano presenti: trentasei cannoni da 90/53, ottantaquattro da 88/55, dodici da 76/45 e sessantotto da 76/40, oltre a ventisei mitragliere da 37/54, ottantasei mitragliere Breda da 20/65, quattordici Oerlikon da 20, otto mitragliatrici Breda da 8mm e centoventidue Saint Etienne. Cfr: VESCO Alessandra (a cura di), op. cit., pagg. 110-111. I vetusti cannoni da 75/27 ebbero un impiego limitato nel tempo: già alla fine del 1942, dopo la ripresa dei bombardamenti Alleati, le ventisei batterie di medio calibro presenti erano dotate unicamente di pezzi da 76/40 o da 76/45, con l'eccezione di tre (armate con i 90/53). Cfr: RASTELLI Achille, Bombe sulla città. Gli attacchi aerei Alleati: le vittime civili a Milano, Milano, Mursia, 2004, pag. 46.
5 I sei gruppi costituenti la specialità dell'artiglieria contraerei (Ar.Co.) della R.S.I. vennero infatti dislocati prevalentemente nel Nord-est. L'unica presenza, temporanea, a Milano risulta essere quella del 6° Gruppo (Cfr: ARENA Nino, L'Aeronautica Nazionale Repubblicana. La guerra aerea in Italia. 1943-1945, Parma, Albertelli, 1995, pag. 103.
6 Cfr: PARISI Sebastiano, Milano sotto le bombe. Raids on Milan: 16 Giugno 1940 - 16 Aprile 1945. Una vasta documentazione inedita sulle incursioni e i bombardamenti RAF e USAAF, Varese, Macchione Editore, 2017, pag. 358.
7 SECCHI Luigi Lorenzo, Alcuni tipi di ricovero antiaereo costruiti a Milano. Loro caratteristiche tcnico- costruttive, in: 'Atti dei Sindacati Provinciali Fascisti Ingegneri di Lombardia', 1938-XVI, citato in: BREDA Maria Antonietta, Milano 5 Ottobre 1940: I rifugi antiaerei pubblici del Comune di Milano = Milan, 5th October 1940: Milan Municipal Public Air-Raid Shelters, Milano, Lo Scarabeo Editrice, 2015, pag. 36.
8 Cfr: BREDA Maria Antonietta, op. cit., pagg. 57-62.
9 Cfr: RASTELLI Achille, op. cit, pag. 185.
10 Cfr: MARRUCCI Rosa Auletta - NEGRI Massimo - RASTELLI Achille - ROMANIELLO Lucia (a cura di), Bombe sulla città. Milano in guerra: 1942-1944, Milano, Skira, 2004, pag. 161.
11 In relazione alla protezione antiaerea, uno dei provvedimenti attuati dalla Commissione per la protezione dell’Acquedotto comunale (istituita il 16 gennaio 1937) fu la costituzione di sei magazzini dotati di materiali per le riparazioni e nei quali ospitare il personale addetto. Essi furono creati in via Adua e presso cinque centrali dell'acquedotto: 'Comasina' (p.le C. Maciachini); 'Poggi' (via Orcagna), 'Anfossi' (via Anfossi); 'Armi' (via Cassiodoro) e 'Sforza'. La centrale 'Ovidio' (p.le Ovidio), risalente al 1939, era stata costruita completamente interrata per proteggerla dai bombardamenti aerei. Cfr: DENDENA Bianca (a cura di), Paesaggi d'acqua: Milano e dintorni, Milano, Feltrinelli, 2018, pagg. 69-72, 84-88; BREDA Maria Antonietta - PADOVAN Gianluca, Storia dell'acquedotto di Milano, numero speciale di 'Sopra e sotto il Carso. Rivista online del Centro Ricerche Carsiche 'C. Seppenhofer'', settembre 2021, pagg. 38-39, 44-47, 54.

*********************************************************
Torna indietro
*********************************************************
E-Mail: info@bunkerarcheo.it