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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Varese

Il Canton Ticino – profondamente incuneato nelle Alpi Lepontine – costituiva indubbiamente un'incognita per la sicurezza lungo la frontiera terrestre del Regno d'Italia.
Già pochi anni dopo l'Unità si era valutata l'opportunità di realizzare un campo trincerato a nord di Varese, che proteggesse la città e quindi la pianura padana da forze ostili provenienti dal territorio elvetico1. Tuttavia problematiche di natura finanziaria, oltre che orografica, spinsero i comandi militari a concentrarsi su altri settori ritenuti più urgenti.
Solo all'inizio del Novecento il tema della sicurezza lungo il confine svizzero venne affrontato con iniziative concrete. Le risorse più consistenti vennero destinate alla Valtellina mentre sulle prealpi varesine si finanziarono alcuni appostamenti campali sul monte Campo dei Fiori e sul monte Martica, entrambi alla periferia settentrionale della città, oltre che sui monti Piambello e Scerré, più a nord2.
Pochi mesi dopo l'entrata in guerra dell'Italia a fianco delle potenze dell'Intesa, il timore di una violazione della neutralità della Confederazione, da parte degli eserciti austro-tedeschi, rese la questione non più procrastinabile. I lavori di fortificazione iniziarono nell'aprile 1916, sulla base di una Memoria sulla organizzazione difensiva della frontiera Nord, compilata dall'Ufficio Tecnico del Comando Supremo. Quindi venne costituito il comando della 5^ Armata (27 Luglio 1916), preposto alla difesa del confine italo-svizzero e, in ultimo, un Comando 'Occupazione Avanzata Frontiera Nord' alle dipendenze della stessa Armata (16 gennaio 1917, con sede a Varese, villa Pfitzmajer)3.
I lavori – nel settore Verbano-Ceresio – si concentrarono a ridosso del fiume Tresa e del lago di Lugano, o comunque ben più a nord del nucleo urbano.
Nel primo dopoguerra strade e trinceramenti vennero pressochè abbandonati e l'intero territorio non venne coinvolto nella costruzione di nuove opere per il Vallo Alpino. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la frontiera varesina faceva parte dell'XI Settore di copertura GAF.
Se l'offesa terrestre era pressochè da escludere, diversa era la questione relativa alla terza dimensione. La presenza di un importante stabilimento di interesse bellico (Aeronautica Macchi, in via Sanvito) rendeva infatti la città un obiettivo pagante. Tuttavia almeno fino al giugno 1943, nonostante la ripresa dei bombardamenti Alleati nel nord Italia, non risultano presenti batterie contraeree4.
Il sistema di difesa passivo rivelò numerose lacune: problemi con le sirene d'allarme e scarsità di rifugi antiaerei. Secondo una relazione dell'Ufficio Tecnico Comunale risalente al 21 gennaio 1944, esistevano in città sei ricoveri pubblici di tipo 'permanente' (cinque anticrollo ed uno in galleria), per una capacità complessiva di circa 1.450 persone. A questi si dovevano aggiungere (in città e nei rioni circostanti) una ventina di ricoveri pubblici puntellati anticrollo, in grado di ospitare 4.500 persone circa5. Nello stesso periodo i ricoveri privati erano circa ottocento6.
La città – nell'aprile 1944 – fu oggetto di due incursioni aeree Anglo-americane7 che portarono gravi danni al tessuto urbano, oltre alla distruzione degli impianti industriali della Macchi, dove venivano prodotti i caccia MC205. Non ci furono ulteriori attachi aerei.

Sinteticamente, fra i siti di interesse militare si segnala:
Appostamento di artiglieria (cosiddetto forte di Orino) (Anno di costruzione: dopo il 1910; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in barbetta; Armamento (1915): cannoni da 149G; Altitudine: 1.134m; Comune: Cuvio; Località: crinale monte Campo dei Fiori (cima forte di Orino); Coord.: 45.873056, 8.737137; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: area delimitata verso il fronte d'attacco da un basso parapetto con pianta a 'L' rovesciata, nel quale sono state ricavate alcune nicchie per il munizionamento);
Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: dopo il 1910; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in barbetta; Armamento (1915): cannoni da 149G; Altitudine: 1.124m; Comune: Varese; Località: monte Tre Croci (cosiddetto 'piazzale del cannone'); Coord.: 45.869466, 8.779109; Stato di conservazione: tracce; Modalità di accesso: visitabile; Note: struttura demolita per fare spazio ad una piazzola per elicottero. Sopravvissuta solo una nicchia su cui è stata apposta una lapide commemorativa);
Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: dopo il 1910; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in barbetta; Armamento (1915): non determinato, per artiglierie delle truppe mobili; Altitudine: 1000m; Comune: Induno Olona; Località: monte Vasera; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: area delimitata verso il fronte d'attacco da un basso parapetto con pianta a 'L' rovesciata, nel quale sono state ricavate alcune nicchie per il munizionamento);
Appostamento di artiglieria (Anno di costruzione: dopo il 1910; Tipologia: postazione di artiglieria campale, con armamento principale in barbetta; Armamento (1915): non determinato, per artiglierie delle truppe mobili; Altitudine: 1.024m; Comune: Induno Olona; Località: monte Martica; Stato di conservazione: buono; Modalità di accesso: visitabile; Note: area delimitata verso il fronte d'attacco da un basso parapetto con pianta a 'L' rovesciata, nel quale sono state ricavate alcune nicchie per il munizionamento).

Fra le opere di protezione antiaerea, si segnala:
Ricovero pubblico di via G.B. Vico (Anno di costruzione: 1943-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 380 persone ca.; Località: Sant'Ambrogio Olona, via G.B. Vico; Coord.: 45.843547, 8.809580; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria);
Ricovero pubblico di via Londonio (Anno di costruzione: 1943-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 380 persone ca.; Località: Ronchetto Fé, via F. Londonio; Coord.: 45.836151, 8.825210; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, dotato di due ingressi);
Ricovero pubblico di via Crispi (Anno di costruzione: 1943-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 380 persone ca.; Località: Masnago, via F. Crispi; Note: rifugio in galleria);
Ricovero pubblico di viale dei Mille (Anno di costruzione: 1943-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 800 persone ca.; Località: falda di levante del colle di Biumo Superiore; Coord.: 45.826082, 8.835071; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: non utilizzato; Modalità di accesso: visitabile occasionalmente; Note: rifugio in galleria, con ingressi in via Masolino da Panicale e via A. Canova);
Ricovero pubblico di via Adamoli (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 16 persone ca.; Località: via D. Adamoli; Note: rifugio in galleria);
Ricovero pubblico di viale delle Vittorie (o della montagnola del Palazzo degli Studi) (Anno di costruzione: 1943-1944; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 700 persone ca.; Località: v.le XXV Aprile; Coord.: 45.819083, 8.816333; Note: rifugio in galleria, con tracciato rettilineo. Ingressi in v.le XXV Aprile e verso via Dante Alighieri);
Ricovero pubblico dei Giardini Pubblici (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 600 persone ca.; Località: giardini Estensi; Coord.: 45.816647, 8.823475; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: non utilizzato; Modalità di accesso: visitabile occasionalmente; Note: rifugio in galleria, con tracciato rettilineo. Ingressi in via F. Lonati e via E. Copelli. Uscita di sicurezza a pozzo, dotata di scala a chiocciola. Ancora presenti scritte d'epoca relative alla P.A.A.);
Ricovero pubblico di piazza Impero-Colonia Terapica (Anno di costruzione: 1943-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 1.275 persone ca.; Località: colle di Bosto; Note: rifugio in galleria, con tracciato rettilineo. Ingressi in via G. Bizzozero e verso via Frattini);
Ricovero pubblico di via Tamagno (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Capienza: 90 persone ca.; Località: via F. Tamagno).

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1 Cfr: Relazione a corredo del piano generale di difesa dell'Italia presentato al Ministro della guerra il 2 agosto 1871 dalla Commissione permanente per la difesa generale dello Stato istituita con R. Decreto del 23 gennaio 1862, citata in: ASCOLI Massimo - RUSSO Flavio, La difesa dell’arco alpino. 1861-1940, Roma, USSME, 1999, pag. 150.
2 Cfr: BIAGINI Antonello - REICHEL Daniel , Italia e Svizzera durante la Triplice Alleanza. Politica militare e politica estera, Roma, USSME, 1991, pagg. 81-86; MINOLA Mauro - RONCO Beppe, Fortificazioni di montagna dal Gran S. Bernardo al Tonale, Azzate, Macchione Editore, 1999, pag. 57; TROTTI Antonio, I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate in Lombardia tra l'Età Moderna e la Grande Guerra, Milano-Temù, Regione Lombardia - Museo della Guerra Bianca in Adamello, Vol. 2: Le grandi opere in caverna della Frontiera Nord, 2011, pagg. 40-41).
3 Cfr: FUMAGALLI Gabriella - ZACCARELLI Annalisa (a cura di), Archivio Luigi Brasca. Inventario, Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Direzione Generale per gli Archivi, 2001, pagg. 39-44.
4 Cfr: VESCO Alessandra (a cura di), Piccolo e grande allarme: I rifugi antiaerei della Breda Meccanica Bresciana, Brescia, Associazione Museo della Melara, 2017, pagg. 109-111.
5 Palazzo del Governo (via Montebello, 250 posti), Consiglio Provinciale Corporazioni (piazza Monte Grappa, 100 posti), Istituto Credito Varesino (via Foscolo, 100 posti), Istituto Nazionale Previdenza Sociale (via Volta, 300 posti), Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (via Leopardi, 100 posti) e la galleria sotterranea sotto i giardini pubblici (via Lonati/via Copelli, 600 posti). Un'altra piccola galleria in via Adamoli poteva contenere sedici persone. Altri sei ricoveri in galleria erano in corso di finimento (viale delle Vittorie, 700 posti) o di costruzione (viale dei Mille, 800 posti; piazza Impero-colonia Terapica, 1275 posti; via Londonio, 380 posti; via Crispi, 380 posti; via Vico, 380 posti). Cfr.: MACCHIONE Pietro, Aprile 1944: Varese sotto le bombe, Varese, Macchione Editore, pagg. 73-75.
6 'Cronaca Prealpina' dell'11 maggio 1944, citato in: MACCHIONE Pietro, op. cit., pag. 70.
7 Il primo bombardamento venne effettuato dalla RAF nella notte del 01/02 aprile, con effetti quasi nulli sul piano militare. Il tessuto urbano subì la quasi totalità dei danni, diciassette furono le perdite civili. Il secondo raid venne compiuto dall'USAAF il 30 aprile e raggiunse in pieno gli obiettivi prefissati. In quell'occasione le perdite civili furono ottantuno.

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