Nella primavera del 1944 i Tedeschi avviarono i lavori per la realizzazione di uno sbarramento in Valtellina all'altezza dei comuni di Castello dell'Acqua e di Teglio1. Si trattava probabilmente di una linea intermedia di contenimento, prima del passo dello Stelvio e della costituenda 'Voralpenstellung'2. Un fossato anticarro – profondo circa tre metri, con spallette in cemento – tagliava il fondovalle a sud dell'Adda. Il letto del fiume era sbarrato da cinque file di rotaie ferroviarie. Postazioni per armi automatiche, ricoveri in caverna e trincee vennero scavati in entrambi i fianchi dei rilievi montuosi. La vecchia torre del castello venne adibita ad osservatorio3. Attualmente il tracciato del fossato (sito nel territorio comunale di Castello dell'Acqua) è ancora identificabile, seppur parzialmente ricoperto dal terreno. Parallelamente ad esso – lungo la riva sinistra del torrente Malgina si trovano almeno due casematte in cemento. Ricoveri in caverna – semplici o a doppio ingresso – sono presenti nelle località San Giovanni, Panaggia, San Rocco, Ravoledo, San Giacomo, Corna e presso la centrale idroelettrica Belviso. Una postazione per cannone controcarro è stata ricavata nella seconda galleria della SS39 che conduce ad Aprica. Piccole opere scavate nella roccia si trovano lungo la strada che conduce alla frazione di Bruga (Castello dell'Acqua).
_________________________ 1 La Valtellina avrebbe dovuto rappresentare anche l'ultimo settore di resistenza della RSI. Il progetto – denominato Ridotto Alpino Repubblicano – venne istituto formalmente nel settembre 1944. Nei mesi successivi i lavori vennero solamente abbozzati e, il 25 aprile 1945, Onorio Onori (comandante della G.N.R. di Sondrio) comunicò al Duce che si era ben lungi dall'aver approntato qualcosa di militarmente accettabile. Si veda, ad es.: CLERICI Carlo Alfredo, Il ridotto valtellinese, in: 'Uniformi e Armi', n. 48 (Febbraio 1995), pagg. 6-14; FINI Marco-GIANNANTONI Franco, La resistenza più lunga. Lotta partigiana e difesa degli impianti idroelettrici in Valtellina: 1943-1945, Milano, SugarCo, 2008, pagg. 272-279 e PODDA Vincenzo, Morire col sole in faccia. Ridotto alpino repubblicano. Le Termopili del Fascismo, Milano, Ritter, 2005. 2 Conosciuta anche con il nome di 'Blaue Linie', la Voralpenstellung venne istituita formalmente con la Führerweisung 60 del 27 luglio 1944. Si estendeva dallo Stelvio fino al golfo di Trieste, snodandosi lungo l'estremità settentrionale del lago di Garda, l'alto bellunese, le Alpi Carniche e l'Isonzo. Per la sua realizzazione era previsto anche il riutilizzo di opere della Grande Guerra, del cui fronte seguiva il tracciato per larghi tratti. 3 'La costruzione di ostacoli anticarro a San Giacomo è già ultimata, ad eccezione della copertura completa. Il previsto fossato anticarro a Tresenda e Casaccia di Ponte non è stato ancora avviato […]. Per contro si lavora alla costruzione di rifugi antiaerei e piazze forti. Rifugi antiaerei e postazioni di tiro con la mitragliatrice o posti per cannoncini. I relativi lavori vengono eseguiti a Tresenda sul lato destro della valle a sud del cimitero di Tresenda. Lo stesso circa 150 m più in alto, a sudovest della zona di Caven', Rapporto di Acqua n.27 del 08 aprile 1944, in: ZALA Sacha, Spionaggio militare svizzero 'di milizia' in Valtellina 1940-1945, Bellinzona, 'Archivio Storico Ticinese', Anno XL, n.134, giugno 2004, pag. 367. 'A circa 20 m a sinistra della strada verso San Giacomo ci sono due gallerie scavate nella roccia con un campo di luce di circa 1.5 m di larghezza x 2.5 m di altezza. All'interno sorgerà una grande camera scavata nella roccia, eventualmente destinata a fungere da deposito munizioni. Circa 20 m sopra la strada che porta a Teglio troviamo a sinistra e a destra i due bunker in fase di costruzione. Al momento sono stati scavati i buchi delle dimensioni di 7 m di lunghezza, 4 m di larghezza e 3 m di altezza. […] una volta ultimata la camera dovrà avere una capienza di 5 m di lunghezza, 2.5 m di larghezza e 2.5 m di altezza. La camera sarà ricoperta con calcestruzzo-carta catramata-calcestruzzo e uno strato di terra di 40-60 cm. Da come sono posizionate queste opere di fortificazione, le aperture saranno rivolte verso sud. Per il bunker a sud del cimitero viene costruita una strada d'accesso di circa 3 m di larghezza. […] Non è ancora evidente, né al momento noto, se fra la camera inferiore scavata nella roccia, che credo servirà da deposito munizioni (oppure eventualmente da riparo) e i bunker superiori (piazze forti) si realizzerà un collegamento interno', Rapporto di Acqua n.30 del 05 maggio 1944, in: ZALA Sacha, op. cit., pag. 368.
'Nell'intera zona di Teglio, Contrada San Giovanni, Case Scrans, San Giacomo, come pure di fronte a San Giacomo sul lato sinistro della valle verso San Sebastiano-Castel dell'Acqua, Carona, sono stati costruiti simili ripari e bunker. Sotto Teglio è sita la località Case Branchi. Questa località è stata circondata con simili bunker e ripari, uno direttamente nel centro del paese. […] Presso le Case Branchi c'è un bunker del genere, nel bel mezzo di una selva castanile privata', Rapporto di Acqua n.31 del 09 maggio 1944, in: ZALA Sacha, op. cit., pag. 369. Nell'abitato di San Giacomo pressoché alla metà sulla rotabile principale sono stati praticati una trentina circa di piccoli fornelli da mina anticarro; l'Adda sempre all'altezza di San Giacomo è stata sbarrata con 5 file parallele di rotaie ferroviarie conficcate nel letto del fiume quale ostacolo anticarro. Tali file di rotaie si congiungono al fosso anticarro che ha inizio subito sulla riva sinistra del fiume. Il fosso anticarro, costruito in cemento armato e largo dagli 8 ai 6 metri e che giunge alle falde dei monti a sud dell'Adda ha, subito al di là di esso alla distanza di un metro (lato est), altre rotaie ferroviarie conficcate nel terreno e distanti tra loro 1 metro circa. Fra San Giacomo e Tresenda a circa 1 km da Tresenda la vallata è attraversata da una semplice linea di filo spinato. All'imboccatura della valle che viene percorsa dalla rotabile dell'Aprica, all'altezza della prima curva di tale rotabile, a mezza costa ad una quindicina circa di metri da fondo valle Adda (lato sud rotabile) sono state costruite postazioni per artiglieria in caverna: tali postazioni sono in grado di poter battere e la rotabile Sondrio-Tirano e l'imboccatura della rotabile per l'Aprica, Rapporto n.139 del 13 aprile 1945, in: FORNARO Vincenzo, Il servizio informazioni nella lotta clandestina. 'Gruppo Montezemolo', Milano, Editoriale Domus, 1946, pagg. 253-254. |