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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Noli (SV)

La conformazione orografica delle alture circondanti il paese ne fecero un ideale punto di osservazione. Capo Noli venne scelto già nel periodo napoleonico quale sede di una stazione semaforica attrezzata di telegrafo ottico. Verso la fine dell'Ottocento il sito – gestito da militari della Regia Marina – venne adattato alle trasmissioni telegrafiche e a bandiera. Aggiornato quindi alle comunicazioni radio – che avevano integrato ma non sostituito i due precedenti sistemi – restò in funzione fino all'8 settembre.
Con la proclamazione dell'armistizio il sito venne occupato dalle truppe tedesche. Ad una quota inferiore – presso l'eremo del Capitano D'Albertis – probabilmente nel luglio 1944 – venne installato un radar Fu.M.O. 214 'Würzburg Riese'1 a picco sul mare, protetto da numerose armi contraeree2.
Attualmente il basamento radar [Regelbau V 229] si presenta in ottime condizioni. Meno buono è lo stato della piazzola – di probabile origine italiana – per arma contraerea destinata alla protezione del semaforo. Quest'ultimo non è visitabile in quanto il sito è stato adattato a ripetitore ponte radio, custodito dalla locale stazione dei carabinieri. Lungo l'Aurelia si può notare una profonda nicchia, probabilmente utilizzata come ricovero temporaneo per le truppe in transito.

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1 L'impianto era gestito dalla Kriegsmarine. Il 'Würzburg Riese' era designato Fu.M.O. 214 dalla Kriegmarine e Fu.M.G. 65 dalla Luftwaffe.
2 Secondo una relazione partigiana risalente al marzo 1945, quattro cannoncini da 20mm erano posizionati all'eremo e due nell'area del Capo.

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