La pace di Cateau-Cambrésis (2-3 aprile 1559) chiudeva il lungo periodo di guerre per il predominio sull'Italia che dal 1494 aveva visto su fronti opposti i Valois di Francia e gli Asburgo di Spagna e Austria. La Repubblica di Venezia conservava i propri possedimenti sulla Lombardia centro-orientale, fra cui Bergamo, conquistata nel 1428. Rapidamente si diede avvio al consolidamento delle frontiere occidentali, ormai confinanti con gli stati spagnoli, anche in funzione della salvaguardia della via commerciale con i Grigioni (la Repubblica delle tre Leghe), che controllavano la Valtellina dal 1512. E' in queste prospettive che si inserisce il progetto di trasformare Bergamo alta in una fortezza. I lavori per l'edificazione di un fronte continuo bastionato cominciarono nel 1561 e si conclusero quasi trent'anni dopo. Le fortificazioni 'alla moderna' non ebbero però modo di essere messe alla prova, in quanto la città non venne mai più posta sotto assedio. Nell'inverno 1796-1797 le truppe Francesi comandate del generale Louis Baraguey d'Hilliers vi si insediarono senza incontrare resistenza. Solamente negli anni Trenta del Novecento – in relazione ad una eventuale offesa aerea – il tema della protezione diretta del tessuto urbano tornò ad esser presente. I primi due progetti di ricoveri vennero stesi nel 1938 ma rimasero sulla carta. Solo in concomitanza con l'entrata in guerra dell'Italia le autorità preposte si attivarono per proteggere la popolazione. L'8 giugno 1940 la Regia Prefettura inviò al Podestà del Comune la richiesta di far effettuare una ricognizione di tutte le cantine e i seminterrati presenti nel territorio, per stabilire quali di detti locali potessero essere adibite ad accogliere le persone sorprese dall'allarme distanti dalle proprie abitazioni1. Al 22 luglio 1940 risultavano apprestati complessivamente quarantadue rifugi pubblici, tutti con tenuta anticrollo (sette in edifici pubblici e trentacinque in privati)2. Inoltre vennero realizzate diciotto trincee antiaeree. Ogni trincea era 'di tipo semplice rettilineo, scavata in terreno piano, sino alla profondità di m 2,75 circa', ciascuna dotata di due vie di accesso3. Alla fine del 1942, dopo la ripresa delle incursioni aeree Alleate in Italia, la situazione era migliorata solo sotto l'aspetto numerico. Si potevano contare trentanove rifugi pubblici (tutti anticrollo), tredici scolastici (tutti anticrollo), quarantanove collettivi (tutti anticrollo tranne uno, alla prova), quarantasette industriali (di cui tre alla prova, ventinove anticrollo e quindici antischegge), trentadue casalinghi 'normali' (tutti anticrollo) e quattrocentosettantotto casalinghi di circostanza, per una capienza complessiva di 55.522 persone4. Il 3 gennaio 1943 il Comune approvò il progetto di costruire ventiquattro nuove opere antiaeree, di tipo tubolare, quasi interamente nella città bassa. A causa della scarsità di materie prime, il programma non poté procedere nei tempi stabiliti: a novembre risultavano essere state approntate solo sedici strutture5. Nello stesso mese, oltre al completamento dei rifugi già in fase di costruzione, si decise di incrementarne il numero di altri diciassette, quasi tutti portati a compimento6. Le opere tubolari offrivano però scarsa resistenza ai colpi in pieno; solo quelle in galleria potevano dare sufficiente garanzia di sicurezza a costi accettabili. Una prima proposta in tal senso prevedeva il riutilizzo di alcuni cunicoli verso le mura di Castagneta ma venne accantonata. Si optò quindi per lavori ex novo. Gli scavi – approvati in due distinti periodi – presero avvio nel 1944. Delle otto strutture progettate solo due vennero ultimate ('parco delle Rimembranze' e 'Santa Grata'), le rimanenti ('piazza Terzi', 'galleria Grande', 'via Garibaldi', 'Sant'Agostino e Pozzo Bianco', 'via Porta Dipinta' e 'Sant'Alessandro') rimasero incompiute. Le difese passive non ebbero modo di essere testate: la città infatti non subì alcuna incursione aerea. Alla fine della guerra le gallerie vennero chiuse, con l'eccezione di quella 'Grande' che divenne arteria stradale, mentre i ricoveri tubolari vennero demoliti o tombati, anche per questioni di decoro urbano. Occasionalmente alcune delle opere sopravissute sono oggi visitabili.
Sinteticamente, le fortificazioni principali sono: ● Cinta magistrale della Città Alta (Anno di costruzione: 1561-1588; Tipologia: mura di cinta a linea bastionata; Configurazione (1588, in senso orario): porta di Sant'Agostino, bastione di San Michele, piattaforma di Sant'Andrea, porta di San Giacomo, bastione di San Giacomo/fortino di San Domenico, piattaforma di Santa Grata, bastione di San Giovanni, bastione di Sant'Alessandro, porta di Sant'Alessandro, forte di San Marco (strutturato su: bastione di San Gottardo, bastione di San Vigilio, bastione Pallavicino, porta di Castagneta (o del Soccorso), bastione di Castagneta, bastione di San Pietro e bastione di Valverde), porta di San Lorenzo, bastione di San Lorenzo, bastione della Fara, tenaglia di Sant'Agostino (strutturata su: bastione del Pallone e bastione di Sant'Agostino); Lungh.: 6km ca.; Località: via della Fara, v.le delle Mura; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: visitabile. Occasionalmente è aperta al pubblico la cannoniera di San Giovanni, ricavata all'interno dell'omonimo bastione; Note: lungo il tracciato delle mura, oltre alle postazioni in barbetta, esistevano almeno diciassette cannoniere in casamatta); ● Rocca (Anno di costruzione: 1331-1336, 1455-1458 ca.; Tipologia: fortilizio con recinto a tracciato vagamente rettangolare irregolare, munita di due torri – di forma differente – sul fianco orientale; Località: colle di Sant'Eufemia, via alla Rocca; Coord.: 45.703917, 9.666667; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Comune di Bergamo; Uso attuale: sede museale; Modalità di accesso: visitabile; Note: opera originariamente munita di torri quadre angolari, fra loro collegate da alte cortine merlate. Porta di accesso sul fianco orientale, protetta da piombatoio. Porta di soccorso sul fianco settentrionale. Dopo il 1450 -sul vertice sud-orientale- venne eretto un torrione tondo con alta scarpatura, in sostituzione di quello preesistente, munito di cannoniere. Le torri quadre sul fianco occidentale vennero demolite); ● Castello di San Vigilio (già 'Cappella') (Anno di costruzione: VI, XII, XIV Secolo, 1485-1487, fine XVI Secolo-1623; Tipologia: fortilizio con recinto a tracciato vagamente pentagonale irregolare, munito di quattro torrioni tondi. Protetto da fossato su quattro lati, con eccezione del fronte di gola; Configurazione (1623): porta, torre di San Vigilio, torre del Ponte, torre Belvedere, torre di Castagneta; Altitudine: 496m; Località: colle di San Vigilio, via al Castello; Coord.: 45.708917, 9.650806; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Comune di Bergamo; Modalità di accesso: visitabile; Note: sito già occupato da un 'Castellum Bergomense' di origine tardo-romana, successivamente distrutto. La 'cappella', come era chiamata all'inizio, venne eretta in età comunale (intorno al 1167) e successivamente ampliata durante la Signoria dei Visconti (1336 ca.). Secondo un disegno risalente al 1483 era composta da un recinto, munito di un mastio al centro. Pochi anni dopo, importanti lavori ne mutarono l'aspetto: vennero eretti quattro torrioni tondi, muniti di cannoniere, posti ai vertici di altrettante cortine murarie. Dopo il completamento della cinta bastionata di Bergamo alta, la Repubblica di Venezia pose mano nuovamente al castello. L'intervento più consistente fu l'espansione del fortilizio verso oriente: presso le torri di nord-est (Castagneta) e sud-est (San Vigilio) vennero erette due cortine, fra loro parallele e congiunte da un muro a tenaglia, al cui vertice era posizionato il portale d'ingresso. Il perimetro aumentava considerevolmente e così pure lo spazio a disposizione per accogliere truppe ed artiglierie. Allo stesso scopo venne anche abbattuto quanto restava del mastio, già precedentemente 'scorciato'. All'interno del recinto vennero quindi edificati gli alloggiamenti per i soldati, le case del castellano e del capitano, due cisterne ed una polveriera. La resistenza ai colpi di artiglieria dei quattro torrioni venne incrementata grazie all'applicazione di un'alta scarpa. All'esterno, si provvide a rafforzare il fossato con un muro di controscarpa, mentre oltre il fosso vennero eretti una tenaglia sul fronte nord occidentale (verso i colli Bastia e Corno) e due puntoni sui fronti sud-occidentale (baluardo Mocenigo) e sud-orientale. Un camminamento lungo circa 340m ('strada coperta'), munito di due piccole piazze per artiglieria, collegava il castello al forte San Marco. La strada venne distrutta nel 1797 dai Francesi mentre agli Austriaci, nel 1829, è da attribuire la demolizione del portale d'ingresso e della polveriera).
Fra gli altri siti di interesse militare, si segnala: ● Polveriera Veneta superiore di Colle Aperto (Anno di costruzione: 1580-1582 ca.; Località: scaletta Colle Aperto; Coord.: 45.707706, 9.658341; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: Comune di Bergamo; Modalità di accesso: visitabile occasionalmente; Note: edificio a pianta quadrata, con copertura piramidale, strutturato su un unico locale. In seguito protetto da una cortina muraria esterna, ora scomparsa); ● Polveriera Veneta inferiore di Colle Aperto (Anno di costruzione: 1580-1582 ca.; Località: Valverde, via Sforza Pallavicino; Coord.: 45.707806, 9.661111; Stato di conservazione: esistente; Proprietà: privata; Modalità di accesso: non visitabile; Note: edificio a pianta quadrata, con copertura piramidale, strutturato su un unico locale. In seguito protetto da una cortina muraria esterna, ora scomparsa); ● Campo d'aviazione di Orio al Serio (Aeroporto Armato Presidiato dell'A.N.R. n.33/bis) (Aeroporto Armato Operativo dell'A.N.R. n.1/S) (Flughafen Bergamo-Süd) (Anno di costruzione: 1940-1942 ca.; Comune: Orio al Serio; Località: SP116/via Aeroporto, 13; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: aeroporto militare e civile ('Il Caravaggio', già 'Antonio Locatelli'); Note: concepito come aerodromo civile, a causa degli eventi bellici non potè mai assumere tale funzione. Venne concesso in uso alla Luftwaffe, divenendone una importante base aerea per le operazioni in Italia (nel settembre-ottobre 1943 vi operarono unità del Kampfgeschwader 54). I Tedeschi realizzarono piste di decentramento ed almeno quarantaquattro paraschegge, di cui uno ancora esistente (in via Lunga). Subì almeno quattro incursioni aeree Alleate (particolarmente pesante fu quella del 9 agosto 1944). Nel secondo dopoguerra divenne una base dell'Aeronautica Militare, ruolo che mantenne in esclusiva fino alla decisione di convertirlo in aerostazione civile. L'inaugurazione avvenne nel marzo 1972. Il Ministero della Difesa continua comunque ad utilizzare parte del sedime: attualmente vi opera il 3° Rgt. di sostegno Av.Es. 'Aquila').
Fra le opere di protezione antiaerea, si segnala: ● Ricovero pubblico di Santa Grata (Anno di costruzione: 1944; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 29m, Sezione: 3,5x3,5m; Capienza: 300 persone ca.; Località: baluardo Sant'Alessandro; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria. Gli ingressi erano due, situati verso largo di Porta Sant'Alessandro); ● Ricovero pubblico di via San Lorenzo (Anno di costruzione: 1944-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 166m (di cui 134m in galleria); Sezione: 3x3m; Capienza: 1500 persone; Località: via San Lorenzo; Coord.: 45.704917, 9.664500; Stato di conservazione: esistente; Note: rifugio in galleria. Lavori non portati a compimento: scavi effettivi per una lunghezza di 54m ca.); ● Ricovero pubblico di piazza Mercato del Fieno (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Capienza: 180 persone ca.; Località: p.zza Mercato del Fieno; Coord.: 45.704361, 9.664417; Stato di conservazione: buono; Uso attuale: non utilizzato; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterraneo in cemento di tipo tubolare, diviso in due sezioni disposte perpendicolarmente. Gli ingressi erano due: sul vertice e su una delle estremità); ● Ricovero pubblico di Porta Dipinta (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Sezione: 3x3m; Capienza: 1500 persone; Località: via Porta Dipinta; Coord.: 45.703167, 9.666278; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria. Lavori non portati a compimento: scavi effettivi per una lunghezza di 39m ca.); ● Ricovero pubblico del Parco delle Rimembranze (o 'Galleria della Rocca') (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 80m ca., Sezione: 3,5x3m; Capienza: 1.000 persone ca.; Località: via Solata/ex parco faunistico; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, con tracciato a linea spezzata, suddivisa in due sezioni principali. Gli ingressi erano due); ● Ricovero pubblico/collettivo di viale Impero (Anno di costruzione: 1944-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Lungh.: 41m ca.; Capienza: 70 persone (25 parte collettiva e 55 in quella pubblica); Località: v.le delle Mura/via Osmano; Coord.: 45.703250, 9.670111; Note: rifugio in galleria, con tracciato a linea spezzata. Gli ingressi erano due, in viale delle Mura (parte pubblica) e sotto la sede del Ministero dell'Economia Corporativa della R.S.I., in via Osmano); ● Ricovero pubblico 'Galleria Grande' (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Sezione: 10x6m; Capienza: 6.000 persone; Località: l.go Adua/v.le Vittorio Emanuele II; Coord.: 45.699111, 9.660861; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: arteria stradale (galleria 'Conca d'Oro'); Note: rifugio in galleria, a tracciato rettilineo. Lavori non portati a compimento. Aperta al traffico nel 1954); ● Ricovero pubblico 'Galleria di via Sant'Alessandro' (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Sezione: 3x3m; Capienza: 2.000 persone; Località: via Sant'Alessandro; Coord.: 45.699306, 9.662611; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, con tracciato a linea spezzata, suddivisa in due sezioni principali. Gli ingressi erano due, in via Sant'Alessandro e all'interno della galleria Grande. Vi era poi un'uscita a pozzo in vicolo San Carlo. Lungo il percorso vi era uno sbocco nel rifugio militare tedesco. Lavori di rifinitura non portati a compimento); ● Ricovero militare (o 'Galleria Germanica') (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Sezione: 3x3,3m; Capienza: 300 persone; Località: v.lo San Carlo/v.le Vittorio Emanuele II; Stato di conservazione: esistente; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio in galleria, a tracciato rettilineo. Gli ingressi erano due: uno, in trincea, verso viale Vittorio Emanuele II e l'altro nella galleria di Sant'Alessandro. Lavori non portati a compimento); ● Ricovero pubblico di via Garibaldi (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata, alla prova; Lungh.: 298m; Località: via G. Garibaldi/v.lo San Carlo; Note: rifugio in galleria, con tracciato a linea spezzata, suddivisa in due sezioni principali. Gli ingressi erano due, in via Garibaldi e nella galleria di via Sant'Alessandro. Era poi previsto un ingresso in via San Benedetto. Lavori non portati a compimento: scavi effettivi per una lunghezza di 50m ca., compresa la trincea di accesso) ● Ricovero collettivo del palazzo Comunale (Anno di costruzione: 1944-1945 ca.; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: giardini di via F. Crispi, sul retro del municipio; Stato di conservazione: scomparso; Note: rifugio sotterraneo in cemento di tipo tubolare, con tracciato rettilineo, diviso in due celle. Era dotato di due ingressi); ● Ricovero pubblico di piazza Dante (Anno di costruzione: 1944-1945; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Diametro: 30m ca.; Capienza: 480 persone ca.; Località: p.zza Dante Alighieri; Coord.: 45.696056, 9.669972; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: non utilizzato; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterraneo, a pianta circolare. Dotato di un ingresso principale e di un'uscita di sicurezza. Utilizzato come albergo diurno a partire dal 1951. Chiuso a metà degli anni Settanta); ● Ricovero pubblico del Palazzo del Governo (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: giardini di via M. Bianco/via G. Camozzi; Coord.: 45.695722, 9.673167; Stato di conservazione: scomparso; Note: rifugio sotterraneo in cemento armato di tipo tubolare, con tracciato a 'L', costruito nel giardino antistante l'edificio. Gli ingressi erano due); ● Ricovero collettivo del Palazzo del Governo (Anno di costruzione: 1943; Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: giardini di via M. Bianco/via G. Camozzi; Coord.: 45.695972, 9.673833; Stato di conservazione: scomparso; Note: rifugio sotterraneo in cemento di tipo tubolare, costruito nel giardino antistante l'edificio. Gli ingressi erano due: uno all'interno del palazzo e l'altro nel giardino); ● Ricovero collettivo della OMBA (Tipologia: struttura antiaerea dedicata; Località: via C. Serassi (c/o parcheggio pubblico); Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: magazzino; Modalità di accesso: non visitabile; Note: rifugio sotterraneo in cemento di tipo tubolare, con tracciato rettilineo, diviso in due sezioni. Gli ingressi erano tre: al centro e alle estremità. Era ad uso degli operai della O.M.B.A. (Officine Metallurgiche Bergamasche Anonima)).
_________________________ 1 Nota protocollo 7122 paa, Biblioteca civica 'Angelo Mai', Archivio Storico del Comune di Bergamo, sezione post-unitaria [d'ora in poi BCM-ASCBXX], fald.442, citato in: GLANZER Massimo, I rifugi antiaerei progettati e costruiti a Bergamo durante la seconda guerra mondiale, Curno, Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole, 2018, pag. 16. 2 Relazione prot. gen. 13046, BCM-ASCBXX, fald.442, citato in: GLANZER Massimo, op. cit., pag. 17. 3 Atto di sottomissione per la costruzione di trincee occasionali per la protezione antiaerea, BCM-ASCBXX, fald.446, citato in: GLANZER Massimo, op. cit., pag. 18. 4 Elenco dei ricoveri antiaerei della città di Bergamo, in data 11 novembre 1942, BCM-ASCBXX, fald.448, citato in: GLANZER Massimo, op. cit., pag. 26. 5 p.zza G. Carrara, v.le Regina Margherita (oggi v.le Giulio Cesare), via Caleppio, v.le Roma, via G. Camozzi (c/o Prefettura, due strutture), via San Giorgio (c/o ortomercato), via T. Tasso (c/o scuola M.O. 'Antonio Locatelli'), p.zza del Littorio (oggi p.zza della Libertà), via Statuto (c/o Ospedale Maggiore), via A. Lusardi (oggi via Borfuro, c/o scuola M.O. 'Aldo Lusardi'), via B. Zendrini (c/o deposito tram), via don Bosco (oggi via San Giovanni Bosco, c/o scuola M.O. 'Sergio Abate'), p.zza Mercato del Fieno, via G. Carnovali (c/o campo sportivo), via M. Gavazzeni (c/o Regio I.T.I. 'Pietro Paleocapa', cosiddetto 'Esperia'). Cfr: GLANZER Massimo, op. cit., pagg. 27-28. 6 v.le del Cimitero, via A. Ponchielli, via C. Battisti (c/o giardino del Conte Marenzi, oggi parco Marenzi), giardini di porta Nuova, via Ortigara (oggi via Zambianchi), via Sant'Antonino, via G. Rosa (c/o ex filanda Boccaleone), via P. Rovelli (c/o casa ricovero), via G. Longo, v.le Regina Margherita (oggi v.le Giulio Cesare, c/o campo sportivo gruppo rionale Mussolini), via C. Battisti (c/o giardino del Conte Suardi, oggi parco Suardi), via della Milizia (oggi via San Tomaso, c/o caserma 'G. Camozzi' della M.V.S.N.), via dei Cappuccini (c/o oratorio Sant'Anna), via Piatti (c/o ex centrale elettrica Crespi), via Martiri Fascisti (oggi via dei Partigiani), via Borlezza, via XXIV Maggio (c/o Ospedale Maggiore), via Statuto, Colognola, via G. Greppi (c/o oratorio Immacolata), via A. Previtali, v.lo Bancalegno, p.tta Santa Lucia, Malpensata (c/o Mercato del bestiame). Cfr: GLANZER Massimo, op. cit., pag. 28. |