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Uno sguardo sulle fortificazioni italiane in età contemporanea

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Ghedi (BS)

Già pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria, l'Esercito cominciò la ricerca di terreni nel bresciano adatti all'atterraggio di aeroplani, con cui affiancare/sostituire il pionieristico campo d'aviazione militare esistente nel capoluogo, collocato alle porte della città nell'ex piazza d'armi.
Uno dei luoghi prescelti venne individuato in un'area ubicata a circa quattro km a nord del paese di Ghedi. Vi operarono alcune squadriglie di bombardieri Caproni e di caccia destinati alla difesa del territorio.
La base aerea restò operativa anche nel primo dopoguerra. In un primo tempo la Regia Aeronautica la designò quale sede del 1° Raggruppamento caccia, e dei relativi Centro deposito e Scuola1. Dopo una serie di avvicendamenti, a partire dal 1° maggio 1940 il campo ospitò il 47° Stormo da bombardamento terrestre, che vi rimase fino all'autunno, quando venne trasferito per esigenze belliche. Vi venne quindi insediata la scuola di pilotaggio di Secondo periodo per il Bombardamento terrestre e d'assalto.
Dopo l'armistizio vi operarono in maniera discontinua reparti della ANR e della Luftwaffe2.
Come nelle altri aeroporti del nord Italia, l'Organisation Todt effettuò rilevanti interventi al fine di sottrarre gli aerei all'offesa alleata. I velivoli vennero dispersi in almeno cinquantasette paraschegge connessi alle piste di lancio da strade di decentramento3. Un grande raccordo costituito da lastroni di calcestruzzo non armato collegò il campo di Ghedi con il costruendo Ghedi II (Montichiari), con cui divenne un unico sistema aeroportuale. Complessivamente le piste, fra principali e sussidiarie, raggiunsero la lunghezza di oltre sessantacinque chilometri4.
In un terreno compreso fra i due aeroporti, non distante dalla cascina Prandoni, venne intrapresa la costruzione di una massiccia opera in calcestruzzo, mai portata a termine. La conformazione della parte in elevato e la presenza di una 'vasca' lascerebbe supporre che la struttura fosse destinata ad ospitare una rampa di lancio per le bombe volanti V1.
L'intera area fu oggetto di numerose incursioni aeree a partire dal 14 luglio 1944. L'ultima avvenne il 26 aprile dell'anno seguente5.
La fine della guerra lasciò i campi d'aviazione di Ghedi e di Montichiari in condizione disastrate. Le bombe Alleate unite ai sabotaggi delle piste effettuate dai Tedeschi prima della ritirata obbligarono la ricostituita Aeronautica Militare a lunghi interventi di ripristino.
Attualmente sono poche le tracce rimaste di quel periodo: parte del raccordo tedesco esiste tuttora e così pure un paraschegge, mentre gli altri sono stati demoliti, alcuni in anni recenti. La struttura verso cascina Prandoni – ora in terreno privato – continua a suscitare l'interesse degli appassionati.

Sinteticamente, per quanto riguarda gli insediamenti militari, si segnala:
Aeroporto 'Luigi Olivari' (Aeroporto armato operativo n.12) (Ghedi I, Flugplatz 405) (Anno di costruzione: 1916 ca.; Comune: Ghedi; Località: SP66 via Castenedolo 85; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: aeroporto militare);
Campo d'aviazione di Castenedolo (Anno di costruzione: 1916 ca.; Comune: Montichiari; Località: adiacenze SP236 via Brescia/via Silone; Stato di conservazione: scomparso);
Campo d'aviazione di Montichiari (Ghedi II) (Comune: Montichiari; Località: via Aeroporto 34; Stato di conservazione: esistente; Uso attuale: aeroporto civile ('Gabriele D'Annunzio'));
Polveriera (Comune: Montichiari; Località: Terminoni, SP37/via Dugali Sera; Coord.: 45.398219,10.337916; Stato di conservazione: esistente).

In relazione al periodo bellico, si segnala:
● (Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: paraschegge; Comune: Ghedi; Località: adiacenze cosiddetto 'raccordo tedesco'; Coord.: 45.418925,10.299299; Stato di conservazione: esistente);
● (Numero manufatti: due; Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: paraschegge; Comune: Ghedi; Località: adiacenze cosiddetto 'raccordo tedesco'; Coord.: 45.421863,10.301116 e 45.425048,10.302274; Stato di conservazione: scomparsi);
● (Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: (ipotizzata) struttura per lancio bombe volanti V1; Comune: Ghedi; Località: adiacenze cosiddetto 'raccordo tedesco'; Coord.: 45.419612,10.302095; Stato di conservazione: esistente; Note: costruzione non portata a termine);
● (Anno di costruzione: 1944 ca.; Tipologia: paraschegge; Comune: Montichiari; Località: Terminoni, via Dugali Sera; Coord.: 45.398886,10.337685; Stato di conservazione: esistente).

_________________________
1 Già nel 1924 il 1° Raggruppamento Caccia (divenuto 1° Stormo Caccia) venne trasferito a Lonate Pozzolo, mentre rimasero a Ghedi il centro deposito e la scuola. Cfr: RANISI Mariano, L’aeroporto italiano. Dalle origini al Secondo Conflitto Mondiale, Roma, Aeronautica Militare. Ufficio Storico, 1998, pag.535.
2 I. Squadriglia ('Gigi Caneppele')/2° Gruppo Caccia, V. Squadriglia ('Diavoli Rossi')/2° Gruppo Caccia, I. Gruppe/Kampfgeschwader 30 (settembre-dicembre 1943), I. Gruppe/Lehrgeschwader 1 (marzo, aprile-giugno 1944), III. Gruppe/Lehrgeschwader 1 (marzo 1944), II. Gruppe/Nachtjagdgeschwader 6 (maggio-giugno 1944), I. Gruppe/Jagdgeschwader 4 (luglio-1° agosto 1944), I. Gruppe/Jagdgeschwader 77 (Ghedi II, 30 giugno-31 luglio 1944), II. Gruppe/Jagdgeschwader 77 (Ghedi I, 30 giugno-settembre 1944), 2.(F)/Aufklärungsgruppe 122 (agosto 1944-marzo 1945), 2. Staffel/Nachtschlachtgruppe 9) (ottobre 1944-aprile 1945).
3 Cfr: DEZENG IV Henry L., Luftwaffe Airfields 1935-45: Italy, Sicily and Sardinia, Settembre 2015, pag. 103.
4 Cfr: GALLI Lodovico, Incursioni aeree nel Bresciano (1944-1945). Con documenti inediti e l'elenco delle vittime, Brescia, Edizioni del Moretto, pag. 67.
5 Cfr: ALBERTI Agostino - VEZZOLI Diego, Obiettivo Brescia, Roma, IBN, 2016, pagg. 93-97.

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